Intervista: Ecnephias

Nessuna Descrizione L'ennesimo bel disco sfornato dagli Ecnephias è uscito, chiamato "Necrogod", ed anche se sulle prime non ero troppo convinto di esso (troppa memoria dell'album precedente), è cresciuto in me e mi ha conquistato. Occorreva approfondire l'argomento di questo disco con gli Ecnephias, ed è quanto è stato fatto. Buona lettura!

 

Bentornati tra le nostre pagine, Ecnephias. E' da un po' che "Necrogod" è uscito, come sta andando a livello di responso tra fans e stampa?

Grazie a voi. “Necrogod” è una grande soddisfazione per noi tutti, per i fans e la critica, quasi unanime nel lodare questo grande capitolo della nostra storia artistica. Un album che reputo maturo, intelligente e personale.

Il nuovo corso compositivo degli Ecnephias sembra essersi indirizzato da "Inferno" in poi ad un filone più tipicamente Gothic. Vorrei sapere se siete d'accordo con questa definizione e se pensate che l'ambiente Gothic possa rappresentarvi in qualche modo.

No non sono d’accordo. Il Gothic è un mondo musicale ben diverso dal nostro. Intendiamoci, alcune influenze ci stanno ma solo e se parliamo del gothic di Moonspell, Paradise Lost e affini, allora va bene. Ma se si parla di gotico potrebbero venire in mente anche tante bands come Lacuna Coil, Evanescence o Him che con noi hanno “ nulla” in comune e che io personalmente non amo. In definitiva siamo una band di melodic death doom metal da “Inferno” in poi, è semplice. Siamo potenti ma sappiamo emozionare, ciò non è appannaggio del gothic ma di ogni genere, credo. Le etichette sono troppo limitanti e pericolose. Se vogliamo dirla tutta in noi c’è una forte dose di heavy classico, ecco questo è vero.

Composizionalmente "Necrogod" manifesta degli spigoli compositivi più duri e pesanti rispetto al passato. Quali musicisti vi hanno influenzato per quest'album e quali vi influenzano in generale?

Si è un album più pesante, a tratti. Abbiamo seguito l’istinto senza decidere a tavolino cosa e come suonare. Le influenze maggiori sono Rotting Christ, Moonspell, Septic Flesh ma anche Sepultura, Metallica, Maiden e tanta roba più classica riletta a modo nostro.

Come tutti i vostri albums, "Necrogod" possiede dei testi dalle tematiche oscure e occulte. Qual è il concept dell'album, se esiste e quali tematiche avete trattato?

Il Sud del mondo, l’Africa, l’America meridionale, l’India, l’Oriente: sono questi i luoghi che hanno dato origine ai nostri culti, alla filosofia, al Voodoo, a pratiche rituali esoteriche e misteriose. Noi li abbiamo trasportati sul pentagramma e nelle liriche, nell’aspetto più morboso e sinistro. C’è troppo nord europa nel metal estremo e noi dei vichinghi non sappiamo proprio cosa farcene ahahahaahah… In breve preferisco narrare cose più affini al mio spirito e alla mia cultura.

Nonostante siate una band che personalmente apprezzo moltissimo, non vi vedo suonare molto in giro. Vi ritenete soddisfatti della quantità di live che fate, o pensate si possa dare di più?

Il meccanismo dei live in italia mi sfugge completamente e certamente non sono contento di suonare poco. Ma davvero non dipende da noi. Staremo a vedere in futuro. Non mi va di polemizzare anche se ne ho motivo.

Già che ci siamo, com'è la situazione per il metal nel meridione? Sarà anche una domanda scontata, ma la trovo utile per tastare continuamente il polso al metal italiano. Ci sono differenze tra il pubblico, l'organizzazione e in generale gli eventi metal tra nord e sud italia?

Credo sostanzialmente che le differenze siano poche, magari in media al nord c’è più affluenza e migliore organizzazione, mentre al sud spesso c’è mediamente più superficialità, ma sono generalizzazioni e può anche capitare il contrario. Il pubblico è simile, non trovo caratteristiche particolari. L’Agglutination è una bella realtà ma ora pare che sia terminata dopo le dichiarazioni di Cafaro (organizzatore dell’Agglutination, ndMW), spero si ricreda per tutti noi.

Una canzone dell'album ha nientemeno che Sakis dei Rotting Christ come ospite alla voce, musicista del quale so che siete in contatto da anni. Per cosa voi stimate lui e su cosa si basa la sua stima su di voi?

Sakis ha dato vita a un filone mediterraneo di metal estremo che è in contrapposizione a quello nordico, più melodico, caldo, passionale, fisico direi. E’ un grande artista e una persona molto cortese. I Rotting Christ si amano e basta. Lui apprezza la nostra anima mediterranea, le melodie, si sente il sud nella nostra musica. C’è feeling.

Mancan, questa domanda è per te: una volta parlando mi dicesti che hai voluto staccare gli Ecnephias dalla scena Black Metal. Come mai? Pensi che la scena metal estrema possa rappresentare gli Ecnephias, oppure qual è il vostro pubblico?

Noi siamo una band estrema, melodica ma pur sempre estrema e siamo ben contenti di far parte di questo filone musicale che ci rappresenta in buona parte. Il black metal, invece, non è il nostro universo e – come ti dicevo per il gothic – una cosa sono alcune influenze, altro è far parte pienamente di un genere. Con Abbas Taeter è diverso ma è appunto un progetto personale (visto che sono un seguace del black dei vecchi tempi) e non una band. Ecco, il black metal è presente negli Ecnephias fino a “Ways of descention”, ma poi c’è stato un taglio netto. Non siamo mai stati una band monodirezionale ad ogni modo e il fanatismo ci fa pena e ci fa ridere. L’intransigenza e la chiusura mentale, la paura di osare, cambiare, mettersi in gioco non fanno parte di noi.

La vostra musica, soprattutto in "Inferno", riesce ad essere accompagnata da un che di mediterraneo. Pensate che la proposta musicale degli Ecnephias può essere portata all'estero, oppure pensate che tutto sommato rimanete una band italiana per italiani?

Non so cosa risponderti. Per me siamo “esportabili” ed esotici a nostro modo ma chi può dirlo?

Più volte ho sostenuto che in italia il musicista metal è troppo stereotipato e ancorato agli stilemi del genere che suona, e che dovrebbe essere più tipicamente metallaro, e direi anche un po' più sorridente. Commentate questa frase.

Sono in sintonia con te, si può suonare metal estremo senza portare la maschera del cattivone a tutti i costi, vedi i Sepultura, ti spaccano il culo e poi sono sempre sorridenti. O i Satyricon. O i Darkthrone. La vita è già piuttosto triste per rendere grigia anche la musica. Il metal è solenne, epico, profondo, sinistro, oscuro… ma ciò non toglie che siamo pur sempre esseri umani che cercano la felicità.

Qual è stato il momento più bello che abbiate vissuto con gli Ecnephias, sia sul palco che non in sede live?

Sul palco l’Agglutination coi Rotting Christ e Dark Tranquillity o il Total Metal con Finntroll o di spalla agli Exodus a Manduria…con gli Opera IX ad Avellino…tante piccole soddisfazioni. Ogni album poi è stato un traguardo e un continuo migliorarsi fino ad oggi, pur raccogliendo meno di ciò che si meriterebbe.

12. Siamo alla conclusione. A voi la parola come conclusione.
Grazie di questo spazio, vi chiedo di supportarci come sempre e di acquistare (non scaricare) i nostri album, specialmente Inferno e Necrogod rappresentano la nostra forma migliore e più matura. Ma non dimentico i vecchi album cui siamo legati e che contengono alcune gemme musicali che riproporremo sempre anche dal vivo.

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Intervista di Snarl Articolo letto 2774 volte.

 


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