AA.VV. «MetalBeta Alliance vol. 2» (2008)

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Autore:
Cynicalsphere »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
AA.VV.

Titolo:
MetalBeta Alliance vol. 2

Nazione:
Italia

Formazione:

Genere:

Durata:
1h 11' 26"

Formato:

Data di Uscita:
2008

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Ad un anno esatto dalla release della sua prima raccolta, la web-zine MetalBeta.it, in collaborazione con partner d’eccezione come OnDeadSound Agency, Kick Promotion, Fuel Records e Gatti Promotion, ripropone al pubblico la sua felice iniziativa di supporto alla scena underground tricolore, pubblicando il secondo volume della “MetalBeta Alliance”, compilation finalizzata a promuovere alcune fra le più interessanti realtà del metal nostrano.
A differenza della precedente edizione, uscita in un doppio cd (scaricabile gratuitamente dal sito di MetalBeta), questa volta è soltanto un unico dischetto (anch’esso in download gratuito) a racchiudere le band partecipanti, quattordici in totale. Cambia quindi la forma, a vantaggio però di una maggiore sostanza di contenuti, soprattutto riguardo al profilo artistico e alla qualità audio, aspetti questi ultimi costituenti uno dei maggiori deficit del primo volume. Infatti, se è pur vero che operazioni come questa costituiscano un veicolo di visibilità per tutti quei gruppi alla ricerca di un posto al sole, molto spesso però si fanno i conti con realtà anche fin troppo “emergenti”, con registrazioni da cantina e livelli tecnici semi-amatoriali: ne consegue una comprensibile incapacità di questi prodotti di destare il benchè minimo interesse a seguaci dell’underground ed addetti ai lavori. Perciò, già ad una prima lettura dei nomi in track-list (Dark Lunacy, Irreverence, Spellblast ecc.), si intuisce la decisa volontà di aver voluto puntare questa volta su uno stuolo di formazioni migliore rispetto al precedente, capace quindi di offrire uno spaccato qualitativamente più elevato del metal di casa nostra. Scelta che forse può far storcere il naso a qualche purista a caccia di nomi nuovi nel sottosuolo, ma senza dubbio più che apprezzabile, anche alla luce del fatto che ideatori e realizzatori di questa compilation non traggono alcun profitto dalla stessa. Perciò, un plauso allo spirito di intraprendenza dei nostri colleghi di MetalBeta, che hanno realizzato un prodotto interessante, dalla grande varietà di stili (dal death al progressive, dal thrash classico a quello moderno), che saprà certamente incuriosire nuovi adepti e soddisfare i gusti di ognuno.
Opening-track da “acquisto a scatola chiusa” è la bellissima “Aurora” dei Dark Lunacy, pezzo fra i migliori della compilation, ben rappresentativo dello stile del combo parmense, che fonde una solida base death melodica ad inserti gothic molto particolari. A seguire, troviamo il prog-metal dalle venature thrash moderne di “Undertake My Soul” dei Logic Edge ed il crossover in italiano ancora piuttosto acerbino di “Non Senti” degli Sneak. Un tuffo nel thrash old style arriva poi con gli Irreverence, anche se la qui presente “The Last Chapter” non convince proprio del tutto, mentre i Progressivexperience (la cui proposta dovrebbe essere facilmente intuibile anche ai meno avvezzi) si fanno portavoce di quelle melodie articolate ed impegnative richieste dal genere con l’ottima “Progressivexperience Pt. II”. Si passa quindi al metal epico e melodico di “Funeral Of a Suicide” dei Black Diamond, a cui fa seguito l’hard-rock dalle tinte gotiche a là 69 Eyes dei Fuoriuso. Una menzione d’onore spetta ai calabresi Near Death Experience e alla loro heavy-ballad “Building Ruins”, tanto sognante e malinconica, quanto decisa e granitica nei (pochi) passaggi più aggressivi. Chi invece di aggressività ne ha da vendere sono i Partenos Petras con il loro black metal dai testi in latino ed i thrash-corers Dystopya, ma se per i secondi la prova offerta da “P.I.L.” risulta più che convincente, per i primi non si può dire altrettanto, complice anche l’eccessiva piattezza di “Usus Et Abusus”. A compensare ci pensano comunque i lombardi Kenòs, dando in pasto ai leoni il loro death metal tecnico e intricato, di cui la title-track del loro ultimo album è un ottimo manifesto. Ben altri sono infine i lidi solcati dagli eugubini Experiment Sound Project, quintetto largamente influenzato dal prog moderno e dal classic metal anni ’80, e dai bergamaschi Spellblast, fieri interpreti con “Goblin’s Song” di quel folk metal che in Nord Europa ha avuto un successo clamoroso con Finntroll, Korpiklaani e compagnia bella. Un pezzo divertente e ballabile, a cui si contrappone l’oscurità ed il senso di angoscia lasciato da “The Fallen” degli Aleph, su cui è ricaduta la scelta di far chiudere le danze alla compilation.
In conclusione, andando al di là del dato numerico e del mero giudizio sulla prestazione di tutti i gruppi partecipanti, il voto a “MetalBeta Alliance vol. 2” vuole essere un premio allo “sbattimento” ed un incoraggiamento a continuare ancora su questa strada il supporto alla nostra scena, che, se in futuro riceverà nuovamente sostegno con iniziative di tal genere, potrà vantare, oltre che un ottimo stato di salute, anche un sempre più vasto seguito. Pertanto, il download è assolutamente consigliato.