Innocent Rosie «Bad Habit Romance» (2009)

Innocent Rosie «Bad Habit Romance» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
750

 

Band:
Innocent Rosie
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Titolo:
Bad Habit Romance

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
Oscar Kaleva :: Vocals
Olof Oljelund :: Bass
Benjamin Boräng :: Drums
Joel Eliasson :: Guitar

 

Genere:

 

Durata:
48' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con gli Innocent Rosie si propone pressapoco lo stesso problema (che poi non è proprio un problema) di cui ho parlato nella recensione dei Pretty Wild; anche se con dinamiche leggermente diverse, dato che qui troviamo un sound meno ampolloso e dei cori meno pomposi, chitarre più rocciose e vocals più ruvide, l'ispirazione fondamentale di questo gruppo è il suono del vecchio sleaze metal che a cavallo tra la fine degli anni '80 e i primissimi anni '90 prima che il grunge offuscasse con le sue manie depressive l'urgenza rock, calda e furiosa che si era creata. E la Scandinavia offre da tempo immemore alcuni tra i migliori act che il genere abbia mai dato. Gli Innocent Rosie si districano alla perfezione nel regno dei tempi medi sostenuti con chitarre che esaltano il punk anni '70, alle volte venate di blues elettrificato, solide e metalliche, con una performance a dir poco nitida. Il fatto che questi svedesi possano sembrare soltanto dei mestieranti purtroppo alle volte è palese, ma concediamo volentieri il beneficio del dubbio perché fa del bene anche a noi, che possiamo goderci episodi coinvolgenti e in questo caso senza sentirci troppo nostalgici ad esempio la doppietta Bad Habit Romance, sostenuta da un riff cupo e corposo e la successiva Sextalkin' che porta i frutti di una rilettura di “Use Your Illusion” dei Guns, con quel blues rock e piano forte trasportanti.
Pare che per la band si prevedano faville, visto la velocità con cui bruciano le tappe, hanno infatti già suonato a L.A. prima di incidere anche solo una nota (in realtà dopo il primo singolo) e il loro nome serpeggia la rete ad alta velocità, l'essenziale provenienza scandinava aiuterà al diffusione. Il divertimento non manca, anzi si sbatte la testa con gioia, rimane il piccolo cruccio che nessuno di questi brani abbia il piglio del classico (forse non è più possibile?) e che, a causa di una produzione davvero rocciosa non si riesca a percepire quel senso di eccessi e gozzovigli che una simile realtà dovrebbe portarsi dietro. Il flyer di accompagnamento parla di “roadie degli Skid Row che fanno a cazzotti con gli spacciatori dei Guns”, ma non ci sento né la grezza sensazione del selvaggio back stage, né, soprattutto, la droga sovreccitante dei Guns (davvero un esagerazione).
Promossi ma con riserva.

Track by Track
  1. Bitter Cocktail 65
  2. Knock Me Out 70
  3. Animal 65
  4. Let a Memory Die 60
  5. Bad Habit Romance 75
  6. Sextalkin' 75
  7. I'm a Vibe 65
  8. Wasteland 65
  9. Shine, Shine, Shine 65
  10. Don't Drag Me Down 60
  11. I'll Get Rich 60
  12. Left Alone 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
65

 

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