The Blackout Argument «Remedies» (2009)

The Blackout Argument «Remedies» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1245

 

Band:
The Blackout Argument
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Titolo:
Remedies

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Roughael :: Vocals
ChrisX :: Guitars
Sascha :: Bass
Phil :: Drums
Chris18 :: Guitars

 

Genere:

 

Durata:
40' 22"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Se non posso sindacare sui gusti della gente, non posso certo tacere su quello che realmente ne penso. Per quale motivo dovrei farlo? Non posso tacciare la gente di essere corrotta, superficiale, qualunquista, ma non posso spendere elogi nei confronti di una proposta musicale così povera.
Lascio dunque perdere le ragioni per le quali si potrebbe crocifiggere subito un disco fatto di ritornelli uguali, che inseguono la tendenza degli ultimi anni; e nessuno può contraddirmi: tutti hanno sentito parlare di Comeback Kid, di Killswitch Engage e quel tipo di composizioni sono facilmente riconoscibili e i risultati, in termini di successo, di queste due band parlano chiaro. Provo dunque a basarmi solo su quello che sento senza paragonarlo ad altri, anche se, temo, anche voi stessi vi trovereste in difficoltà a descriverlo ai vostri amici senza paragoni diretti.
Quello che troviamo qui è una serie di brani, spesso fin troppo simili l'un l'altro. Usualmente cominciano con un riff di chitarra che chiama in causa il più canonico metal-core e penso che se non fosse per una produzione gonfiata di distorsione (per giunta non troppo tagliente...) potremmo definire tranquillamente punk, appena più elaborati per evocare un groove metallico; poi si giunge sempre ad un ritornello, o ad un bridge melodico nel quale le chitarre si fanno stirate e le voci abbandonano il rauco grido delle ultime generazioni di metallari in favore di lagnosi cori, ampollosi ma elementari. I brani si muovono tutti su una durata inferiore (di molto) ai 4 minuti, presentando sempre le solite caratteristiche: chitarre pompate/voce rauche, chitarre melodiose/voce lagnosa, il tutto supportato da una sezione ritmica ovvia. Non serve parlarne oltre, non c'è null'altro da dire: avete già capito di cosa si tratta.
Devo dire la verità inizialmente nutrivo buone speranze per poter accennare ad una ricerca del gruppo per differenziarsi dalla massa, preso d'assalto e di sorpresa da un riff agile e da un batteria selvaggia, ma l'arrivo del coro melodico preannunciato nella strofa ha devastato ogni mia speranza di poterne parlare bene.
Ma poi, dico io: perché utilizzare dei tratti così ovvi, delle soluzioni così stereotipate, viene da se il paragone con chi domina all'interno di un genere musicale. E' vero anche negli altri generi e così, ma questo è veramente troppo; ogni volta che li risento penso che è dalla fine degli anni '80 che ci sono gruppi così e solo in casi rari il loro obiettivo non era guadagnare (non per forza soldi, ma anche solo consensi). Ed io ritengo che questo non sia bello e nemmeno costruttivo. Purtroppo questo non avrei dovuto dirlo, non è detto che i Blackout Argument (anche i nomi sono così ovvi...) non suonino per passione, ma credo (spero) che questo genere di leziosità non durerà a lungo.

Track by Track
  1. Tempest 55
  2. Broken Teeth 50
  3. Dead But So Alive 50
  4. Identity Dispute 45
  5. Kidnap Yourself 45
  6. The Ravine 45
  7. On The Top Of The Beat 50
  8. Walking Without Feet 50
  9. Seven Tones Of Grey 50
  10. Treasure Chest, Confidential 50
  11. Vampire Searching For Some Light 50
  12. Daisied Tree 50
  13. Room To Set Sail 50
  14. A Walkover To Endure Being 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
53

 

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