Ticket To Hell «Man Made Paradise» (2008)

Ticket To Hell «Man Made Paradise» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1127

 

Band:
Ticket To Hell
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Titolo:
Man Made Paradise

 

Nazione:
Messico

 

Formazione:
Jacobo - All instruments

 

Genere:

 

Durata:
40' 34"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La mancanza di freschezza del nome della band non può esprimere per intero quello che si trova all'interno di questo disco, ma di sicuro aiuta. Jacobo è l'unico componente della band e si occupa di tutta la strumentazione: chitarre, basso, batteria e per finire voce. Sono davvero rare le one man band dedite al thrash metal, dato che il genere si nutre anche di una possibile furia live, quindi creata da una squadra, ma possiamo dire che riesce a sopperire bene tutti i ruoli, accorpando anche una buona dose di death metal su una produzione sonora roboante e piena: chitarre compresse ed alte, sezione ritmica imperiosa e tagliente. Che qui s'intenda cavalcare il momento buono del thrash death è palese; tra reunion e dischi importanti il genere è tornato prepotentemente sulle scene e questo disco marcia nella stessa direzione. La premessa fatta dalla canzone “Ticket To Hell”, il cui titolo dovrebbe esser eloquente almeno quanto i cori stessi sulla banalità di tale traccia, viene mantenuta per tutta la durata dell'album, che si differenzia al massimo per la presenza più o meno calcata del fattore “death metal”. Se brani, appunto, come la title track oppure i riff di “Eye Of Fire” e “A.H.” hanno un forte richiamo anni '80, spesso ci si ritrova a farei conti con ritmiche ben più serrate e violente. Blastbeat brutali si mescolano a classici mid tempo guidati da una voce grave che spazia anche su soluzioni “old school”, ad esempio in “I Am I” dove a seguire una parte dalla devastante velocità seguono dei pezzi di doppia cassa massacranti. Addirittura parti tiratissime che ricordano le accelerazioni di certo black svedese come in “Man Made Paradise”.
Aldilà di un così ben confezionato prodotto, la realtà dei fatti è che qui c'è ben poco di cui sentirsi coinvolti; diciamo che al giorno d'oggi, avere in mano una manciata di canzoni non è più così difficile e la riprova ne è questo disco. Il vero problema sta nel creare qualcosa di avvincente, magari di slegato da un genere di tendenza come in questo caso. Troppo facile infatti per una produzione leccata inserirsi in un filone che richiede anche questo tipo di comprimari. Un po' più noioso risulta invece per l'ascoltatore, un album composto sulla falsariga di ciò che usualmente ascolta, magari da anni. Anche se buoni riff coinvolgenti e morbosi ci sono, portano con se l'amarezza per un album che poteva essere ben più lontano dagli stilemi che invece ricerca volutamente. Ad uso esclusivo degli appassionati del più estremo thrash death.

Track by Track
  1. Ticket To Hell 40
  2. Dynasty 55
  3. Join The Blind 55
  4. A.H. 65
  5. Eyes Of Fire 60
  6. I Am I 65
  7. Man Made Paradise 65
  8. We March 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
61

 

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