Vinterriket «Kaelte, Schnee Und Eis» (2007)

Vinterriket «Kaelte, Schnee Und Eis» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Heresy »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Vinterriket

Titolo:
Kaelte, Schnee Und Eis

Nazione:
Russia

Formazione:
Cristoph Ziegler - tutti gli strumenti e voci

Genere:

Durata:
56' 0"

Formato:

Data di Uscita:
2007

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Il titolo completo di questo cd è "Kaelte, Schnee und Eis - Rekapitulation der Winterszeit", e si tratta di una sorta di raccolta con le ri-registrazioni acustiche di pezzi precedentemente pubblicati da Vinterriket, e fatta uscire per
l'etichetta russa Solitude/Bad Mood Man Music. Vinterriket è il progetto solista del tedesco Cristoph Ziegler, iniziato nel 1996 e che in questi anni ha pubblicato moltissimo materiale tra full-length, split cd, ep e molte raccolte, creando in pochi anni una discografia incredibilmente ricca e numerosa in cui ci si perde.
Gli albori di Vinterriket sono essenzialmente black metal, ma nel tempo Ziegler si è mosso verso territori dark ambient, nei quali rientra anche la proposta di questo cd. I pezzi qui inclusi erano stati composti originariamente tra il 2002 e il 2004, e già inclusi tutti in precedenti EP del progetto, quindi credo che questo materiale sia solo stato ripreso per registrarlo di nuovo con diverse
soluzioni acustiche. Per i fan della one-man band quindi nessuna novità, per gli altri direi che l'influenza del black metal rimane solo nell'oscurità e
disperazione che si trova nella musica; per il resto abbiamo a che fare con un'ora di dark ambient vero e proprio, basato sul suono del synth e sulla drum machine, non c'è traccia di chitarre, e la voce, che canta in tedesco, è in realtà un parlato molto basso, quasi sussurrato, e dopo un po' crea una sensazione davvero angosciante e cupa, come tutta l'atmosfera che riempie il disco. L'uso completamente dominante del synth mi ha ricordato molto i due dischi ambient di Burzum. I testi e le foto del libretto descrivono paesaggi incontaminati di neve e ghiaccio, fredde e desolate foreste, il rispetto e l'umiltà di fronte all'immensità della natura, scenari di completa solitudine ec.

Quindi un lavoro molto minimale e oscuro, di difficile ascolto, con materiale che, anche se composto nell'arco di diversi anni, risulta omogeneo; un progetto a mio parere emozionante e intenso anche se estremamente freddo e intriso di sensazioni di vuoto. Non per tutti.