Iron Maiden + Motorhead + Machine Head + Mastodon + Laureen Harris + Sadist

Data dell'Evento:
20.06.2007

 

Band:
Iron Maiden
Motorhead
Machine Head
Mastodon
Laureen Harris
Sadist [MetalWave] Invia una email a Sadist [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sadist [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sadist

 

Luogo dell'Evento:
Stadio Olimpico

 

Città:
Roma

 

Promoter:
Live in Italy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Live in Italy

 

Autore:
Alcio»

 

Visualizzazioni:
4018

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione La giornata è calda e soleggiata, l'ideale per un festival estivo. Visto che nei giorni passati il meteo è sempre stato inclemente ed è piovuto spesso, non si può chiedere di meglio per questo evento che riporta finalmente i Maiden nella capitale e comunque in un posto che permetta a tanti metallari di non dovere sobbarcarsi non meno di 500 km per vedere le icone del metal mondiale dal vivo, insieme a cotanta grazia di altre band presenti!
Arrivato allo stadio Olimpico di Roma verso le una del pomeriggio non posso non notare come tanta gente sia già pronta e carica, per cui entro in tutta fretta nell'impianto sportivo pronto alla colata di note che mi aspetterà di lì a pochissimo!

Alle 2 e mezza circa, iniziano a suonare gli italianissimi e redivivi Sadist.
Era dal lontano Italian Assault (mi sembra 1996) di Roma che non li vedevo dal vivo e non posso non dire di come la band del polipo Tommy Talamanca si sia comportata egregiamente nella mezz'oretta a loro disposizione. Il quartetto ha proposto sia materiale recente come «Tearing Away», di cui i nostri hanno da poco realizzato un video clip, sia altro più datato come «Tribe».
La chiusura è stata affidata al loro anthem a titolo «Sometimes they come back».... che ha reso felice il sottoscritto e convinto anche molti dei presenti (erano lì per i Maiden e magari non sono avvezzi al sound del gruppo italiano) che quello che avevano visto era un ottimo show di un ottima band italiana che calca palcoscenici da decenni e che meriterebbe qualcosina in più
Veloce cambio di palco ed entra in scena l'avvenente Laureen Harris, che calca i palchi di papino Steve da un bel po' oramai.
Lei è davvero carina (anche se mi domando perché debba sempre suonare scalza) ed energica, il suo gruppo simpatico....... ma a mio modesto parere la musica lascia un po' a desiderare.
La proposta è un hard-rock adrenalinico e cantereccio, molto americano a dir la verità, ma i riff sono tutti un po' abusati ed alla fine la domanda che tutti si facevano intorno a me era: ma questa non è uguale a quella prima??
Vabé..... lo show termina fra applausi e coretti che incitano la ragazza a mostrare le sue pudenda. Lei, non padrona dell'italico idioma, saluta e ringrazia.
Unica consolazione per il sottoscritto: sapere che non solo in Italia i figli dei personaggi famosi riescono sempre a fare qualcosa nel mondo dello spettacolo.
Altro veloce cambio di palco ed entrano in scena i Mastodon, quartetto di Atlanta che sta riscuotendo un discreto successo un po' in tutto il mondo.
Li avevo visti al Godz di Bologna un paio di anni fa e mi erano piaciuti abbastanza all'epoca. Sul palco dell'Olimpico, i nostri non si risparmiano e suonano uno show interessante, forse penalizzato un po' dai suoni, di certo non miscelati a dovere. Indubbiamente, la loro proposta musicale risulta pure un po' cervellotica per cui non tutti i presenti apprezzano appieno: io stesso, alla fine del loro show, sono un po' annoiato. Da rivedere in un altro contesto!
Cambio di palco un po' più lungo ed ecco saltare sullo stage i Machine Head: l'unica band del bill odierno che non ho mai visto dal vivo! Devo dire che il quartetto di Oakland, SF Bay Area, mi ha davvero colpito per potenza e precisione. I 50 minuti (più o meno) a loro disposizione sono stati davvero intensi. I ragazzi, capitanati dal solito Robb Flynn, hanno sciorinato pezzi sia dal loro ultimo “The Blackening” sia dai precedenti dischi, dedicando poi “Old” da “Burn my Eyes” al compianto Diamond Darrel.
Nonostante il sole stia scendendo all'orizzonte, l'atmosfera si fa più rovente, perché i roadies stanno preparando lo stage per i Motorhead.
Loro sono gli special-guest della serata, ed indubbiamente gran parte dei convenuti è qui solo per loro, oltre che per i Maiden!
Prove generali delle luci (adesso si possono anche vedere) e dei video-wall ai lati del palco e via: “We are Motorhead, and we're gonna kick your ass!!!”.
Fedeli al loro motto, Lemmy Kilmister ed i suoi degni filibustieri, Philthy Campbell e Mikkey Dee, calciano i culi dei convenuti a suon di grezzissimo rock-and-roll con sonorità iperdistorte e pesanti.
Il loro show è un continuo alternarsi di pezzi storici e altre novità condite dalle chiacchiere che Lemmy e Phil hanno con il pubblico, ma in un inglese così dialettale che davvero pochi riescono a cogliere il senso finale dei loro discorsi. Ma tanto...... a pochissimi interessa! Quando Lemmy chiede ai romani di urlare per stilare la classifica mondiale dei fan più rumorosi, tutti urlano, quando Lemmy scherza oppure quando dice il titolo del loro ultimo disco sbagliandosi con quello del precedente, tutti più o meno ridono e quando Lemmy suona, tutti sono contenti!
Lo show è inframezzato dal solito tellurico assolo di batteria di Mikkey Dee e termina alla grande con il trittico “Ace of Spades/Overkill/Rock n' Roll”.
Insomma..... è la quarta volta che vedo i Motorhead live e mi diverto sempre un casino: in barba a tutti quei gruppi iper-tecnici che dal vivo ti danno le stesse sensazioni di un tosta-pane rotto!!!
Ultimo cambio di palco e scende la notte. Sono le 9:35 quando si odono le prime note dell'oramai famosissima “Doctor Doctor” degli UFO: stanno per salire sul palco gli inossidabili Iron Maiden.
Tutti i presenti sono lì per loro (infatti l'afflusso di gente si è fermato poco prima dell'inizio dello show) e l'aria è davvero elettrica!
Irrompe il sestetto con “Different World”, seguita a ruota da “These colours don't run” e “Brighter than a 1000 suns”.
La scenografia è la stessa dello show dello scorso dicembre a Milano, un rudere di una casa distrutto dalla guerra, qualcuno mugugna temendo di non potere ascoltare i grandi classici della band, ma eccolo repentinamente azzittato: Steve Harris inizia il giro di “Wrathchild” seguita a ruota da “The Trooper” ed il pubblico va in delirio. È inutile stare a perdere tempo in chiacchiere: uno show degli Iron Maiden lo consiglio a chiunque ascolti musica, anche non metal, tanto è divertente.
Bruce Dickinson è sempre il solito istrione ed il modo in cui fa cantare e divertire il pubblico è oramai metodo di studio da parte dei giovani cantanti (vero Laureen Harris????). Ogni canzone un cambio di fondale, i giochi di luce bellissimi.
Mi sono letteralmente sgolato per cantare i vecchi classici ma anche quelle che io ritengo ottime canzoni dell'ultimo disco (“For the Greater good of God” seguita a ruota da “The Number of the Beast”).
Ho pogato come un assassino per “Fear of the Dark” e non vedevo l'ora di vedere cosa sarebbe uscito da dietro la batteria durante l'esecuzione di “Iron Maiden”.
È venuto fuori lo stesso carro armato di Milano..... ma non ne sono rimasto deluso: è comunque una figata! La band esce per un po' di scena, prima dei rituali bis.
Mi aggrego ai fischi ed agli insulti lanciati a quei tipi che se ne vanno prima della fine dello show e poi me ne frego totalmente perché il gruppo torna sul palco.
Bruce, si vede lontano un chilometro, è soddisfattissimo della riuscita della serata, anche se rischia l'incidente diplomatico con i fan dicendo “Rome, what a fucking place” e correggendosi al volo con “fucking cool place” e adulando i fan italiani con complimenti vari e pre-annunciando che nel 2008 ci sarà la turné per “The Early Days 2” che li porterà in giro per il globo riproponendo quelli che sono forse i loro dischi più amati dal sottoscritto (“Powerslave”, “Somewhere in Time” e “7th Son”).
Poi il gruppo suona gli ultimi 4 pezzi in scaletta, conclusa da “The Evil that Man Do” e via...... si torna a casa!

Che dire di più.... come avrete capito io sono un ultras degli Irons: è la quinta volta che li vedo dal vivo e sono emozionato manco fosse stata la prima!!!
Probabilmente, i nostri non comporranno più capolavori come “Phantom of the Opera” o “Aces High”, ma di sicuro si confermano come una delle band più valide da vedere dal vivo.
Visti i prezzi dei biglietti dei concerti e vista la penuria di band che siano davvero valide credete sia poco???
Ad ogni modo, tra molti alti e qualche basso (ma non troppo) la giornata di oggi è stata memorabile e spero proprio che non sia solo per la testardaggine degli Iron Maiden che si torni ad avere eventi di una certa portata nella capitale!
Al 2008 ragazzi! Io ci sarò!!!!

 

Immagini della Serata

 

Recensione di Alcio Articolo letto 4018 volte.

 

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