Arbalest «Harbingers Of Devolution» (2011)

Arbalest «Harbingers Of Devolution» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Shylock »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Arbalest

Titolo:
Harbingers Of Devolution

Nazione:
Austria

Formazione:
Michael Schedelberger - vocals
Wolfgang Vogl - guitar
Philipp Vogl - guitar
Karl Vogl - bass
Manuel Pammer - drums

Genere:

Durata:
45' 47"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2011

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Oggi esaminiamo un cd metalcore: loro sono gli Arbalest, un gruppo austriaco molto giovane visto il loro anno d’origine è il 2010 e con "Harbingers Of Devolution" fanno il loro primo debutto sulla scena metalcore. Il cd viene introdotto con un bell’intro/brano elettronico con qualche incursione ambient, atto a introdurci alla prima traccia suonata dai nostri: "New Breed", brano nella più classica scuola metalcore, con una buona alternanza di riff veloci e graffianti e breakdown lenti e potenti; durante le parti più melodiche si può sentire in sottofondo un tappeto di effetti che aiutano a creare un’atmosfera più completa, ma il brano non stupisce per originalità, pur rimanendo un buon brano. Un guizzo di originalità si ha con "Amaurosis", dove si riesce ad apprezzare il sound e lo stile del gruppo, con incursioni elettroniche azzeccate, riff portati e potenti, ritmiche sincopate, melodie a volte dissonanti, il tutto condito da una sezione ritmica all’altezza e una parte vocale disinvolta nel seguire i vari cambi eseguiti dai musicisti. "Aurora" invece sembra mescere assieme riff presi in prestito dalla scuola Meshuggah (anche se molto più semplici) e ritornelli melodici saturi di fraseggi e tappeti elettronici, creando un forte contrasto tra una parte e l’altra del brano. "Through Hell" anche si svolge sulla falsa riga di "Aurora", creando però atmosfere più complete, melodie forse più ricercate e breakdown più azzeccati. "…Of Devolution" è una ballad strumentale, segnando un po’ il giro di boa per l’ascoltatore, arpeggi, melodie che si alternano continuamente come fossero un assolo lungo tutta la durata del brano, il tutto condito da un tempo di batteria non propriamente “convenzionale” per una ballad. "The Horror You Created" è quindi l’inizio di un secondo tempo che si annuncia almeno in partenza all’altezza del primo: la modalità di esecuzione del brano è quella già collaudata nei precedenti brani, riff portati e graffianti durante le strofe e aperture più melodiche durante i ritornelli, conditi da alcuni bridge molto elettronici e potenti breakdown. I brani seguenti confermano la teoria e il modus operandi del gruppo, degna di nota è "Embrace The Moment", dove, finalmente, si riescono ad ascoltare anche riff piuttosto tirati (come anche in "Save Yourself"), forse uno dei brani più ricchi di influenze, dove atmosfere ambient s’incontrano con melodie cupe e riff metalcore, buona anche la prestazione del cantante che alterna efficacemente growl e scream.
In conclusione, un buon cd metalcore eseguito da bravi musicisti, con uno stile che si discosta dalla grande massa, ma che trova alcuni punti deboli nella ripetitività di alcuni riff, facendo risultare alcuni brani un po’ monotoni dalla metà in poi, specialmente in quelli che superano i 4 minuti. Consigliato per chi ama il genere.