Insane (Ungheria) «Concord The World» (2013)

Insane (ungheria) «Concord The World» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Depenso »

 

Recensione Pubblicata il:
07.02.2013

 

Visualizzazioni:
1331

 

Band:
Insane (Ungheria)
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Titolo:
Concord The World

 

Nazione:
Ungheria

 

Formazione:
Gábor Domán - Guitar
Gábor Érsek – Drums
Gergo Kollár - Guitar
Bertalan Tóth – Lead Vocals
Csaba Zahorán – Bass, Vocals

 

Genere:
Modern Melodic Metal Hardcore

 

Durata:
21' 30"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.06.2012

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ungheresi, ma suonano come americani. Gli Insane, attivi da ben tredici anni (e si sente), sono uno di quei gruppi che negli States da tempo farebbero da supporto a big come Bullet for my Valentine o Avenged Sevenfold. Il genere che propongono è infatti un Metalcore molto in linea con gli All that remains e i Killswitch Engage – e dato che, per chi scrive, i KSE sono tra le band più importanti nel panorama contemporaneo, questo ultimo album degli Insane, “Concord the world”, è meritevole di una certa attenzione. Ovvio quindi che “puristi” (leggasi “fondamentalisti”) del Metal è meglio che se ne stiano alla larga: qui non c’è traccia di True Metal senza fronzoli, di solos epici e quant’altro. In “Concord the world” si sviluppa un genere con cui oggi è difficile relazionarsi, data l’enorme offerta commerciale, ma gli Insane ne escono comunque a testa alta, cesellando una serie di brani ben fatti e piacevoli. I caratteri generali del Metalcore ci sono tutti: riffoni hardcore con cantato in growl, ritornelli orecchiabili con voce pulita, riffs mutuati dal Death melodico, breakdown spacca timpani. Gli ingredienti del genere sono sempre questi da sempre, e le band che veramente valgono sono dunque quelle in grado di creare la giusta miscela, rendendo i brani in qualche modo freschi. Gli Insane ce la fanno, “Concord the world” è un disco che regge sempre sugli stessi standard qualitativi, le canzoni sfilano via e si lasciano ascoltare e riascoltare. Ottima la scelta di inserire solo cinque brani, intervallati da tre brevi strumentali: l’album, in questo modo, si chiude al momento giusto, prima di poter annoiare. La produzione è ottima, al servizio di ogni singola nota, con chitarre piene, in prima linea e ben calibrate. Come accennato all’inizio, gli Insane suonano da tredici anni e si sente: tecnicamente siamo a livelli altissimi, e anche il vocalist, Csaba, è bravissimo a non rendere stucchevoli i vari cambi growl-clean, mantenendo sempre un cantato molto intenso ed espressivo, al servizio dell’energia dei brani, un cantante quindi lontano da certi cliché del genere che vogliono una voce adolescente-disperata più vicina allo Screamo (penso ad abomini come gli Alesana).
BEST: Non ci sono veri e propri picchi compositivi, ma volendo scegliere “Lighthouse” è veramente un bel brano. Sintetizza al meglio il sound degli Insane, in un bel vorticare di riff melodici, arpeggi, breakdown dinamici e un’ottima partitura vocale.
WORST: Allo stesso modo in cui non c’è un brano particolarmente esaltante, non c’è nemmeno un pezzo da bocciare. Forse “The last party”, nel tentativo di essere più aggressivo, diventa un pezzo un po’ troppo accademico.

Track by Track
  1. The light at the end of the tunnel S.V.
  2. Concord the world 85
  3. Lighthouse 90
  4. City of havoc 85
  5. Waiting for the summer rain S.V.
  6. These are the ones 85
  7. The last party 80
  8. Coda S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Depenso » pubblicata il 07.02.2013. Articolo letto 1331 volte.

 

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