Alunah «White Hoarhound» (2012)

Alunah «White Hoarhound» | MetalWave.it Recensioni Autore:
moro mou »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1102

 

Band:
Alunah
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Titolo:
White Hoarhound

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
Soph Day :: Vocals And Guitar
Dave Day :: Guitar
Gaz Imber :: Bass
Jake Mason :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
47' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non mi era ancora capitato di imbattermi in un gruppo doom metal con cantante donna e devo ammettere che è una scoperta piacevole.
I quattro componenti di Alunah vengono dalle Midlands, Regno Unito, e quest’ultimo lavoro, “White Hoarhound”, è il loro secondo album, primo per la PsycheDOOMelic Record.
Sette tracce per una release che merita senz’altro un ascolto attento; nella quale le atmosfere proposte all’ascoltatore non cedono mai ad un’eccessiva e ridondante pesantezza doom.
Accade invece che la lentezza ritmica e il minimalismo strumentale siano controbilanciati da un sorprendente contraltare vocale. La voce femminile è senz’altro un bel punto a favore, dotata di personalità e ben adatta al contesto nonostante sia tutt’altro che cupa, ma bensì potente e vitale. Riverberi e controcampi sfumano i contorni di un timbro altrimenti molto deciso.
Ho apprezzato molto il sound delle chitarre, distorte e fosche in maniera tale che le sonorità non risultassero troppo preponderanti se poste accanto ad una voce così energica. Inoltre espedienti come assoli, ritmi velocizzati e tappeti sonori al synth contribuiscono a smorzare la linearità del metal lento senza snaturarlo. Così come tracce come “Oak Ritual I” rappresentano un momento di respiro nel mood serrato del disco, apprezzabile soprattutto per la carica introspettiva, nella quale la voce è accompagnata al suono esclusivo di chitarra pulita e da arrangiamenti di tastiera sullo sfondo.
Mi chiedo di quali influenze possano risentire maggiormente, ma mi sembra di sicuro obbligato il passaggio dai compatrioti Black Sabbath, naturalmente per la lezione di “Paranoid”.
Amalgamando bene le parti strumentali e quelle cantate, gli Alunah raggiungono quindi un risultato molto omogeneo, oserei direi quasi riconoscibile nello stile. E credo che questo intelligente sia il risultato più importante dei nostri inglesi.

Track by Track
  1. Demeter's Grief 70
  2. White Hoarhound 70
  3. Belial's Fjord 70
  4. The Offering 65
  5. Chester Midsummer Watch Parade 70
  6. Oak Ritual I 75
  7. Oak Ritual II 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
70

 

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