Sex Slaves «Call Of The Wild» (2012)

Sex Slaves «Call Of The Wild» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
712

 

Band:
Sex Slaves
[MetalWave] Invia una email a Sex Slaves [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sex Slaves [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sex Slaves [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Sex Slaves

 

Titolo:
Call Of The Wild

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Eric13 :: Vocals, Guitars
Del Cheetah :: Bass, Vocals
J/bomb :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
46' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Simpatica l'ultima fatica degli americani Sex Slaves anche se l'aggettivo "simpatica" è in effetti l'unica descrizione che mi è venuta in mente dopo aver ascoltato questo "Call Of The Wild", platter dall'artwork non tanto disturbante quanto piuttosto generato da un dubbio gusto estetico ma cosa ci volete fare? A tanti americani piace, qui forse siamo abituati a roba migliore, chi può dirlo?
Certo è che "simpatico" si addice un po' a tutto il contenuto del disco, questi tre quarti d'ora sono passati velocemente e alla fine ero quasi convinto di aver ascoltato del materiale proveniente da un'ex tribute band dei Green Day tanto mi sono sembrati simili quanto a intenzione e mood.
Bisogna riconoscere che il trio è riuscito a farsi produrre in modo adeguato e cristallino ma quel tanto blasonato Hard Rock io francamente non lo vedo..piuttosto ho notato un passato a suonare Punk Rock "west-coast style" e poi decisamente "sporcato" da un modo di cantare sguaiato ma pur sempre un po' melodico e la formula dei coretti non tarda ad arrivare mentre ritmi semplici e precisi regolano un po' il tutto e riff (ab)usati da tempo fanno il resto.
Non che sia tutto da buttare, anzi, l'opener "W.T.F.R.U." e la seconda traccia "Lose That Dress" appaiono piuttosto graziose e dall'incedere stradaiolo/festaiolo. Il guaio arriva verso la metà del disco, quando ormai i nostri hanno detto tutto ciò che c'era da dire e inizia la noia più estrema facendo vertiginosamente calare la qualità dell'ascolto e iniziando a far venire la voglia di skippare a più non posso.
Più di 10mila copie vendute significheranno pur qualcosa ma personalmente ritengo questo album tra i più ordinari che abbia ascoltato in quest'ultimo periodo.

Track by Track
  1. W.T.F.R.U. 70
  2. Lose That Dress 70
  3. Burning Bridges 65
  4. My Black Heart 65
  5. I Wanna Kill You 60
  6. Sik Fuck 60
  7. Call Of The Wild 55
  8. Get In Line 60
  9. Rock & Roll Band 50
  10. Let's Make Out 50
  11. I Swear 50
  12. Cool Ride 55
  13. I Got Drunk 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 40
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
60

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 712 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti