Bauda «Euphoria...of Flesh, Men And The Great Escape» (2012)

Bauda ĞEuphoria...of Flesh, Men And The Great Escapeğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
MrSteve »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1030

 

Band:
Bauda
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Titolo:
Euphoria...of Flesh, Men And The Great Escape

 

Nazione:
Cile

 

Formazione:
Bauda - Guitars and everything
Juan Díaz - Bass
Nicolas Recabarren - Drums

 

Genere:

 

Durata:
59' 13"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dal Cile con furore arrivano a noi i Bauda, gruppo post rock formato principalmente dal solo Cesar Marquez (di professione architetto) che dopo il capostipite "Onirica" torna a proporre il suo schema a base di alternanze tra scatti post e indie rock e lunghi, lenti momenti di ambient.
Nonostante siano stati etichettati come gruppo folk (e a volte folk metal, probabilmente per sfruttare la fama di cui sta godendo il movimento), questa è sempre stata la vera firma del gruppo, in modo ancora più evidente in questo "Euphoria...". Rimossi i flauti andini, arrivano infatti a un suono completamente basato su chitarre e batteria: effetti e delay si rincorrono nei momenti ambient, e lunghe sezioni ritmiche riempiono interessanti passaggi indie rock. Lunghi, molto lunghi...
La lunghezza e la ripetitività di alcuni momenti del disco rappresentano infatti un punto focale del concept, e contemporaneamente due facce della stessa medaglia: se i passaggi ambient godono di questa atmosfera riflessiva e dilatata, crogiolandosi nel silenzio e nella meditazione, l'ossessiva ripetizione di riff distorti, senza particolare pesantezza (ricordiamo che sebbene raramente lo tocchi, non si tratta di un gruppo metal) o cambi di groove, tolti alcuni buoni passaggi annoia abbastanza.
"Acension" è l'esempio perfetto: un riff principale buono, che appare interessante ripetuto i primi trenta secondi, dopo un minuto annoia, a due minuti ti chiedi se non sia l'intera canzone e a tre minuti e mezzo ringrazi il cielo che sia cambiato qualcosa. Seguono un ottimo momento ambient e una conclusione distorta davvero niente male. L'ottimo lavoro svolto dalla batteria impreziosisce il disco e esalta parecchi momenti aggressivi, pur non potendo salvare ogni parte delle canzoni che mediamente durano più di cinque minuti.
Il lavoro comunque scorre, e l'ascolto è piacevole. Lento e riflessivo a volte, veloce ma mai furioso altre, recitato o cantato, con sample o semplice chitarra e controllo di volume (dopo il recitato di "...Mare Nostrvm?" ci sono delle ottime cose), il progetto si apprezza particolarmente ed è facile passare oltre ai piccoli difetti che lo inquinano, per quanto lascino un po' l'amaro in bocca. Se vi piace l'ambient rilassato e meditativo e apprezzate lunghi minuti strumentali di chitarra ritmica e batteria (una fantastica batteria, tra parentesi), questo è il disco che fa per voi. Se non vi piace, i momenti di calma forniscono un'ottima colonna sonora per delle solitarie passeggiate nella natura durante una giornata nuvolosa. Lavoro interessante.

Track by Track
  1. Ghosts Of Phantalassa 75
  2. Humanimals 70
  3. Silouettes 70
  4. Oceana 75
  5. The Great Escape 65
  6. Acension 75
  7. Crepuscular 75
  8. ...Mare Nostrvm? (El Lanto de Quintay) 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

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