Hellspawn «The Great Red Dragon» (2012)

Hellspawn «The Great Red Dragon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
730

 

Band:
Hellspawn
[MetalWave] Invia una email a Hellspawn [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Hellspawn [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Hellspawn [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Hellspawn

 

Titolo:
The Great Red Dragon

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Mariusz Konieczny :: Bass, Vocals
Robert Kolman :: Drums
Daniel Drosiński :: Guitars
Marcin Garyga :: Guitars

 

Genere:

 

Durata:
27' 34"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il secondo disco dei polacchi Hellspawn è un esempio di buon disco death metal a metà tra il polacco e l’americano (predominante), che condensa 10 tracce in appena 27 minuti e mezzo di musica. Per uno stile musicale abbastanza polacco per certi riffs, la voce e forse anche la produzione, molto alla Vader, ma che più spesso manifesta delle composizioni in cui stile è a metà tra certi Deicide e gli Immolation, con una bella percentuale di Hate Eternal quando si va in fase di assoli di chitarra.
Ora, benché il disco sia ben suonato, ben composto e possegga una decina di canzone di rilievo e buone soprattutto a far tiro in sede live, non si può tacere sul fatto che “The great red dragon” è comunque molto unidirezionale, e soprattutto osa poco a livello di songwriting: preferisce uno stile musicale mai sopra le righe sotto tutti i punti di vista: mai troppo veloce, mai troppo lento, mai troppo orientato sui mid tempos, mai troppo malefico, mai troppo tecnico… insomma: “The great red dragon” è un bell’album, ma poco originale. C’è poca farina del loro sacco, e questo lo si sente in tutto il disco, anche se canzoni come “Words become flesh”, “Diabolic” e “The greatest king among demons” colpiscono perfettamente nel bersaglio e ci regalano gli episodi migliori compositivi di questo cd. E non c’è molto altro da dire, onestamente. Tranne forse una qualità sonora che mette bene in risalto la batteria (come è giusto che sia) ma che non rende le chitarre troppo chiare e distinte. Forse il cd suona come “già sentito” anche per questo motivo.
Certo, il death metal non è tra i generi più innovativi, ed anzi molto spesso basta prenderlo così com’è, senza bisogno di nuove contaminazioni o che altro. È indubbio anche che questo disco è consigliabile sia per il ragazzino che crede che il death metal sia fatto dagli ultimi In Flames e dai Bring me the Horizon, nonché è consigliabile anche per tutti gli amanti del death metal americano e polacco, in quanto ha tutti i requisiti e i crismi per piacere a questa gente, ma se devo essere sincero, non son sicuro sulla longevità del disco, visti i difetti di cui sopra. Acquisto consigliato comunque.

Track by Track
  1. The first banner in the fields of the Devil 70
  2. Words becomes flesh 75
  3. Hellspawn 75
  4. Diabolic 75
  5. The great red dragon 65
  6. Intro to the revelation 65
  7. Revelation of the red dragon 65
  8. The dice are cast 70
  9. The Greatest King among Demons 75
  10. An obelisk of the world 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl » pubblicata il --. Articolo letto 730 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti