Essenz «Mundus Numen» (2012)

Essenz «Mundus Numen» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1152

 

Band:
Essenz
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Titolo:
Mundus Numen

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
G.st. :: Bass, Vox
D.rk :: Guitars
T.ngl :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
53' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ritornano con il loro secondo album i tedeschi Essenz, un gruppo più doom che black metal che seppe impressionare la stampa europea con il precedente album “KVIITIIVZ”, il cui nuovo album si chiama “Mundus Numen”.
Non sono mai stato, per la verità, un grosso amante della contaminazione tra Stoner doom e Black Metal perché troppe volte le bands che si cimentavano con questa contaminazione finivano sempre per ottenere dei risultati apprezzabili, ma troppo decentrati verso lo stoner doom, col risultato di dischi presupposti essere black ma che in realtà non lo sono se non marginalmente, senza un minimo di oscurità o di atmosfera che sia quella che si vuole sentire da un album black, anche se contaminato. Pochissime bands hanno saputo propormi un ibrido che reputo decente, tra cui Solstafir e qualcosa dei Wolves in the Throne Room.
A questa piccola cerchia di bands che ci sono riuscite aggiungerò anche gli Essenz. Una band che in questo “mundus numen” ci convince delle proprie potenzialità grazie ad un bilanciamento delle influenze suddette praticamente perfetto, che non disdegna certo rumorismo e anche certi effetti ambient malati, ottimi per sostenere la proposta musicale quando questa si fa più eterea e rarefatta, come in “Observing spectres”. Altre trovate musicali, un senso di negativismo profondo e diffuso nei riffs in tutto l’album e l’assenza di chitarre troppo effettate rendono questo “mundus numen” un intrigante viaggio verso ciò che sembra essere un concept album riguardante una graduale discesa negli abissi della pazzia mentale (guardate i nomi dei titoli), dove un inizio dell’album sfacciatamente stoner rock, a metà tra Godwatt Redemption e gli onnipresenti Cathedral, lascia spazio verso la fine dell’album a parti doom parecchio spoglie ed aride, con parti black metal che sfogano la tensione accumulata nei brani e che nell’ultimo brano “To the bone” costituiscono un vero apice di follia, con un riff molto dal feeling allucinato e che richiama addirittura certe cose dei Deathspell Omega.
Come si può notare, più che sentirlo soltanto questo è un disco che si descrive, il cui ascolto è obbligato per ogni amante dello stoner doom ed anche per chi dal black metal cerca atmosfera opprimente e asfittica. Per me questo disco è una vera rivelazione, affiancabile a nomi ormai celebri del black/doom europeo, come i Necros Christos. Davvero da sentire!

Track by Track
  1. Extinguish shapes – innermediate 85
  2. Sea of light – Pieroma 90
  3. Extricate spirits – Amor 85
  4. Observed by spectres - Paranoia 85
  5. Observing spectres – Schizophrenia 90
  6. To the bone – mania 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 95
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
88

 

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