Graveyard Dirt «For Grace Or Damnation» (2010)

Graveyard Dirt «For Grace Or Damnation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1368

 

Band:
Graveyard Dirt
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Graveyard Dirt [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Graveyard Dirt

 

Titolo:
For Grace Or Damnation

 

Nazione:
Irlanda

 

Formazione:
Paul Leyden :: Vocals
Kieran O'toole :: Guitars
David Reilly :: Guitars, Keys
Tony Barr :: Bass
Gary Sweeney :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 2' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Degli irlandesi Graveyard Dirt sono rintracciabili due sole piccole pubblicazioni, una nel lontano 1996, la demo “Of Romance And Fire” e l’altra dopo ben undici anni di religioso silenzio, l’EP “Shadows Of Old Ghosts”, ovvero un piccolo assaggio di una band Doom Metal che iniziava lentamente a tornare sui binari. Il passo successivo, quello del full-lenght, avvenne però tre anni dopo, nel 2010 e solo due anni dopo ancora il disco è giunto fin qui; il gruppo non è famoso per la sua celerità a quanto pare ma poco importa perché “For Grace Or Damnation” perlomeno è un album ascoltabile, nonostante non sia il capolavoro definitivo di una band che lavora in studio per anni al fine di generare il massimo della sua creavitità.
Ciò che vige nell’album prima di tutto è un Doom dal sound molto epico, con predisposizioni al Death Metal lento e macchinoso e da una produzione che valorizza l’aspetto roccioso e massiccio dei suoni. Le chitarre sono taglienti, il basso profondo e distorto e il drumming preciso e corpulento, il risultato generale è un suono oceanico, fatto di momenti di massima apertura melodica in cui i brani sono interpretati dalla solida voce cavernicola di Paul Leyden, assolutamente non geniale ma convincente.
Le atmosfere sono imponenti e circondano avvolgendo l’ascoltatore in un susseguirsi di melodie malinconiche ma sempre accese. Il fatto di apparire inizialmente un disco dalle composizioni molto lunghe e poco articolate potrebbe far sorgere dubbi ma in fondo Paul Leyden lascia ai suoi colleghi ampi spazi in cui esprimersi al meglio delle possibilità e viceversa quindi il lavoro di squadra ed il mood tipicamente 90’s sembra buono e incoraggiante.
Promossi senz’altro ma non facciamo passare altri 16 anni cortesemente!

Track by Track
  1. By Wind and Time 60
  2. Daylights Wrath 70
  3. These Hands Defiled 70
  4. Enslaved by Grief 70
  5. The Search For Solitude 65
  6. Silence Awakens 75
  7. Solace 70
  8. A New Days Fire 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 1368 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti