Quo Vadis «Infernal Chaos» (2010)

Quo Vadis «Infernal Chaos» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
640

 

Band:
Quo Vadis
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Titolo:
Infernal Chaos

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Tomasz "skaya" Skuza - Voce/basso
Marcin "cimas" Szeremeta - Chitarra
Mateusz "matek" Lazar - Chitarra
Sebastian "seba" (aka "borel") Górski - Batteria

 

Genere:

 

Durata:
54' 3"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Correva l'anno 1986 quando Tomasz "Skaya" Skuza ebbe l'infelice idea di fondare i Quo Vadis, veri e propri capostipiti della scena Metal dell'Europa orientale. Il peso del loro ardore pioneristico in un momento così difficile per la loro patria e di ben ventiquattro anni di attività incessante però non è mai stato ripagato, e credo che ci sia un perchè. Purtroppo gli autori di "Infernal Chaos" non fanno parte di quella schiera umanamente inconcepibile dei "bravi ma sottovalutati", sono invece facilmente inquadrabili nel lato oscuro dell'underground, e cioè i "sottovalutati con una ragione". Nient'altro che un alone di "mestiere" è ciò che accompagna i 54 minuti del loro ultimo lavoro, minuti che a volte sembrano scorrere veloci come un brano Funeral Doom. La grande pecca di questo disco è la sua direzione stilistica, che tiene fede al titolo: caos. Nient'altro che confusione assoluta sull'organicità dei brani, a tratti Thrash, in altri momenti vicini al Death'n'Roll, in altri addirittura al "Progressive". Gli intenti sarebbero più che buoni (specie per certi riff) ma la rovina attende inesorabile dietro l'angolo e non tarda ad assalire una ad una le varie "Black Horizon", "Cross Of Gold" e "Blood For Oil". Sarebbe stato più ragionevole un disco con meno filler a favore della qualità, fin troppo diluita in pochi spezzoni per brano, quando invece con tutti quei riff si sarebbero potuti creare brani molto più coinvolgenti. Stesso problema si può riscontare per la voce: perchè insistere con un fiacco cantato pulito quando i risultati migliori si raggiungono con un'impostazione più aggressiva? In "Dreams" sembra di ascoltare un malriuscito tentativo di scimmiottamento dei Nevermore e sulla già citata "Cross Of Gold" meglio stendere un velo pietoso.
Non so quale livello di consensi possa raggiungere un disco simile, visti che i picchi di qualità si raggiungono solo in "Chaos" (paradossalmente la più organica di tutte) e nell'interessante "Nimue" ed il resto oscilla tra ottimi incipit e terribili tonfi. In più suona quasi ridicolo consigliare ad una band così navigata di reinventare il loro sound, ma tant'è. Così non va bene e i Quo Vadis farebbero bene a rendersene conto.

Track by Track
  1. Caducus 65
  2. Blood For Oil 50
  3. Bomb & Fire 55
  4. Black Horizon 60
  5. Chaos 75
  6. Dreams 50
  7. Cross Of Gold 45
  8. East Vs. West 60
  9. Nimue 75
  10. Evil Dad 60
  11. Russia 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
62

 

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