Ticket To Hell «Operation: Crash Course» (2010)

Ticket To Hell «Operation: Crash Course» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1180

 

Band:
Ticket To Hell
[MetalWave] Invia una email a Ticket To Hell [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Ticket To Hell [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Ticket To Hell

 

Titolo:
Operation: Crash Course

 

Nazione:
Messico

 

Formazione:
Jacobo Còrdova :: All Instruments

Session Drumds :: Poncio “kitdestroyer”
Guitar Solos :: Cèsar Tarello

 

Genere:

 

Durata:
41' 42"

 

Formato:
Promo CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nelle info allegate al disco in questione c'era scritto -lo trascrivo tradotto in italiano- “Se pensavi che Man Made Paradise era un disco brutale allora significa che non hai ancora ascoltato Operation: Crash Course”.
Personalmente credo che l'ultima fatica del polistrumentista messicano Jacobo Còrdova -al secolo Ticket To Hell- riesca a colmare le lacune del precedente disco datato 2008 per cui sì, la frase risulta azzeccata soprattutto perchè ora l'artista riesce finalmente a definire il significato intrinseco che sta alla base di “Hellish Death Thrash Metal” ossia una furia omicida probabilmente mossa da impeti antireligiosi e altre prese di posizione varie che fanno del genere un punto di riferimento per intere scene di anticattolici, anti-questo e anti-quello. A mio avviso più una moda che altro tant'è che, sempre nelle info, compare un imperativo “Kill the posers !!!”. Lascio a voi eventuali commenti ..io personalmente sorrido e basta.

Che dire del disco in sé per sé? Suona maledettamente bene godendo di una buona produzione anche se di originalità nel vero senso della parola non possiamo parlare a pieno perchè per tutti i quaranta minuti di durata il disco suona come un blocco unico distruttivo..fondamentalmente mi è parso anche noioso con pochi sbocchi e poche aperture. Una cosa è certa, sarà anche Hellish Death pincopallino, ma ogni tanto le canzoni implorano di respirare (e anche le orecchie di ascolta).
Tuttavia posso dire con certezza che il nostro beniamino d'oltreoceano possiede un growl eccellente e ha delle buonissime idee su riff e quant'altro, se la cava tutto sommato bene alla batteria anche se -e qui casca l'asino- pur avendo una buonissima padronanza del doppio pedale/doppia cassa non smette un solo momento di smitragliare e i fill non fanno parte di un batterista di professione, insomma consiglierei al nostro amico di “specializzarsi” nella sfera del front-man cantante e/o chitarrista ritmico che ritengo siano gli elementi più idonei.
Non l'apice dell'originalità.

Track by Track
  1. The Hidden Illness 60
  2. Metallic Overdose 70
  3. Isolation Row 50
  4. The Sickest Lie 60
  5. Blue Screen Circus 65
  6. Operation: Crash Course 65
  7. The Box 65
  8. Last One Standing 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
62

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 1180 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti