Caladmor «Midwinter» (2010)

Caladmor «Midwinter» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
678

 

Band:
Caladmor
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Caladmor [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Caladmor [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Caladmor

 

Titolo:
Midwinter

 

Nazione:
Svizzera

 

Formazione:
Barbara :: Vocals
Nick :: Guitar
Plaeschy :: Guitar
Maecka :: Bass
Maede :: Drums + Vocals + Synths

 

Genere:

 

Durata:
46' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Piacevole sorpresa per gli Svizzeri “Caladmor”, da sempre alle prese con un genere abusato dagli altri fino alla nausea ma da loro portato a livelli ricercati e classosi. Li avevamo ascoltati anni fa ma ora ritornano sulla cresta dell'onda con un discreto “Coldwinter”; un disco mai banale e mai scontato che richiama atmosfere plumbee ma ci riporta con la mente anche a divertenti feste paesane di tempi ormai passati ove il folklore regnava sovrano in tutta la sua “complessa semplicità”, ossimoro utilizzato non a caso dal sottoscritto per definire la particolare ripresa di semplici linee melodiche medievali portate ad assumere un ruolo guida per basi che strizzano l'occhio sia al Gothic moderno che all'Heavy classico, non certo un'impresa facile devo ammetterlo ma i nostri non si sono dati per vinti e hanno sfornato qualcosa che si lascia ascoltare dolcemente e intrattiene divertendo nello stesso tempo.

Già da “All That Remains” e “1405 A.D” riusciamo facilmente a comprendere quale sarà la strada intrapresa dai Caladmor nell'album. La prima traccia è più Gothic ed è composta prevalentemente da atmosfere oscure, l'altra invece è molto più Folk, meno buia nei suoni e più violenta, anche sfruttando poderose voci sporche oltre ai dolci vocalismi della singer Barbara.
Altri brani da citare assolutamente potrebbero essere la buona ballad “Nornengesang” in cui compaiono anche strumenti inusuali per il metal quali la fisarmonica, flauti, violini e dulcimer; “My Rescue” invece, pur rappresentando un'altra ballad, possiede connotati maggiormente medievali e arriva ad essere addirittura suggestiva.

Ma è con l'ultima meravigliosa “Wayfarer” che i nostri fanno il botto; acustica di nascita rappresenta il cuspide del disco a mio parere, nulla a che vedere con le sonorità Heavy dei brani precedenti è vero, ma qui arriviamo a livelli eterei e dolcissimi con voci angeliche, cori delicati e arpeggiamenti vari.
Consigliato per coloro che cercano qualcosa di particolare ma senza sfociare nel troppo complesso.
Amanti del Thrash-Death e simili, alla larga!

Track by Track
  1. Praeludium 65
  2. All That Remains 65
  3. 1405 A.D. 70
  4. Midwinter 60
  5. Your Tree 70
  6. Darkness 65
  7. Nornengesang 65
  8. My Resque 70
  9. Burning Star 65
  10. Ode To Oblivion 65
  11. Wayfarer 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 678 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti