Egoist «Ultra-selfish Revolution» (2009)

Egoist «Ultra-selfish Revolution» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Clode »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
709

 

Band:
Egoist
[MetalWave] Invia una email a Egoist [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Egoist [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Egoist [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Egoist

 

Titolo:
Ultra-selfish Revolution

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Stanislaw Wolonciej :: Guitar, Bass, Drums, Voice, Synth

 

Genere:

 

Durata:
42' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Stanislaw Wolonciej, per gli amici Stan, è uno di quei personaggi peculiari, come Devin Townsend o Peter Tatgren, che ad un certo punto della loro carriera decidono che forse non sarebbe male produrre ed incidere un intero disco con le loro sole forze.
Infatti Stan, ragazzo polacco di soli 23 anni, dopo varie peripezie musicali e cambi di line up, decide di registrare questo Ultra-Selfish Revolution usando l’appropriato monicker Egoist. Ma passiamo alla parte musicale della recensione.
Immaginatevi un gruppo con i Meshuggah nella carne ed i Cynic nel cuore ed avrete un quadro abbastanza preciso del sound di Egoist. Non c’è quindi nulla da stupirsi se questo giovane, al suo debutto discografico, si è avvalso della collaborazione di un ospite illustre quale Patrick Mameli (ex Pestilence ed ora nei C-187); infatti molti pezzi, tra cui il primo The Rest Will Follow, risentono pesantemente dell’ingombrante influenza dei C-187.
Alcune novità, pero, Egoist le porta: la principale è il suo modo di cantare, che evita accuratamente ogni forma di estremismo vocale puntando soprattutto su parti pulite molto evocative e su cui pesano diversi effetti atti a distorcerne i contorni.
Altro elemento non nuovo ma da segnalare è l’uso di synth, che aiutano i pezzi ad essere più vari e danno ad Egoist nuove opportunità per diversificare il suo sound e farlo così emergere quanto basta dalla massa di gruppi clone.
Da segnalare tra gli altri pezzi soprattutto Just Ones con un fantastico break acustico centrale che mi ha ricordato moltissimo gli ultimi Anathema.
Date retta a me, ragazzi: tra qualche anno sentiremo certamente parlare di Stan, per ora vi invito a fare vostro questo ottimo lavoro discografico.

Track by Track
  1. The Rest Will Follow 70
  2. Lifeless Love/Loveless Life 75
  3. On 75
  4. Just Ones 85
  5. These Strange Things 70
  6. Near Warm Fireplace 75
  7. (Not) The End 70
  8. Bright Shift 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Clode » pubblicata il --. Articolo letto 709 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti