Inbred «The Retrieval of Beauty» (2008)

Inbred «The Retrieval Of Beauty» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
770

 

Band:
Inbred
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Titolo:
The Retrieval of Beauty

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Daniel Novillo: Guitar
Jorge Pinas: Bass & Chorus
Daniel Anastaslo: Voice
Saul Sachez: Drums
Gonzalo Benayas: Guitar

 

Genere:

 

Durata:
37' 53"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Formati nel 2006, gli spagnoli Inbred giungono dopo solo due anni di attività al traguardo del primo full lenght, il qui presente “The Retrieval of Beauty” con il quale i cinque iberici offrono in dieci tracce, per trentacinque minuti abbondanti di musica, un metal rabbioso a cavallo tra Hardcore e Death di stampo europeo, con quale spruzzata di groove-metal.
La confezione del prodotto è buona, suoni ultra pompati, un artwork moderno e ben curato, quello che non mi convince pienamente è il songwriting: “The Retrieval of Beauty” offre una notevolissima carica di rabbia ed energia, questo è innegabile, risultando compatto e massiccio, forse anche troppo. Sono rare infatti le aperture “melodiche” e sono praticamente assenti i soli di chitarra, i quali naturalmente non sono obbligatori, ma che aiuterebbero in un dico così “denso” a variare i toni e a rendere più digeribile l’ascolto dell’opera nella sua interezza. Pochi episodi (come in “Unfinished”, “Touch of Grace” e nella conclusiva “Touch the Surface”) permettono all’ascoltatore di trovare appigli melodici, complice anche la prova dello screamer, nel senso death del termine, Daniel Anastaslo, alle volte un po’ esagerata nei toni. La sezione ritmica viaggia invece che è un piacere, con il drummer Saul Sàchez, sugli scudi a menar fendenti a destra e a manca come un forsennato.
Non si può naturalmente parlare di un brutto disco, ma di un lavoro dedicato prevalentemente agli appassionati della violenza in musica o a chi desidera un sottofondo per i propri momenti di grande rabbia e relativo sfogo. Massacrante deve essere poi uno spettacolo dal vivo di questi cinque spagnoli. Il difetto principale del lavoro però sta nel fatto che una volta spento il lettore poco del disco rimane nel cervello e nel cuore, o almeno così è capitato a me, e si ha lasensazione di aver assistito ad una dimostrazione di violenza un po' fine a se stessa. Una dose maggiore di groove e qualche melodia drammatica in più potrebbero giovare alla proposta degli Inbred, nel frattempo: il massacro è servito.

Track by Track
  1. The Calendar Black Dates of 1427 70
  2. Sunset Will Not Fade 65
  3. The Tempest 70
  4. Unfinished 65
  5. Degrees of Freedom 65
  6. Plenty Of Silence 70
  7. Touch Of Grace 70
  8. Blemish Our Souls 70
  9. The Retrieval Of Beauty 65
  10. Below The Surface 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

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