Battleroar «To Death And Beyond...» (2008)

Battleroar «To Death And Beyond...» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
786

 

Band:
Battleroar
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Titolo:
To Death And Beyond...

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Marco Concoreggi :: Vocals
Kostas Tzortzis :: Guitar
Manolis Karazeris :: Guitar
Gus Macricostas :: Bass
Nick Papadopoulos :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
59' 11"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con tutto quello che oggi possono significare termini come “power”, “epic” o “melodic”, c'è veramente da stupirsi che qualcuno riesca a inglobare tutto ciò senza dimenticare la parola principale: metal! Negli ultimi tempi le tastiere si sono fatte incredibilmente moderne e sembrano più legate al mondo del pop o della dance, infarciti di arpeggiatori e suoni iper-sintetici. E sono onnipresenti, smussando non poco il potenziale e offuscando la percezione di arcano e magico di cui il genere dovrebbe essere sempre imbevuto. E' davvero una soddisfazione dunque, ascoltare i greci Battleroar, in grado di riassumere 30 anni di metal con potenza e freschezza di idee, utilizzando una formula semplice, ma funzionale. Ma andiamo con ordine.
Attivi già da una manciata d'anni, la band, rilascia il terzo album di lunga durata. Un'ora di musica che pesca a piene mani dalla tradizione epic, non lontana dal doom, ma che mai si fa attirare troppo da sonorità soffocanti, prediligendo la potenza di un metal sostenuto; su tutto la vincente capacità di inserire passaggi acustici, atmosferici, carichi di pathos e coinvolgenti, anche piuttosto articolati. Ben quattro su nove gli episodi che si protraggono nella durata, costruendo delle mini-suite, particolarmente interessanti.
La registrazione è di una potenza mastodontica: le chitarre sono degli schiacciasassi e la sezione ritmica imperiosa e precisa, si basa su mid tempo rocciosi e doppia cassa. Parecchio interessante anche la voce del cantante Marco Concorreggi, che immagino essere di origini italiane, impostato su toni alti, ma non tristemente acuti o striduli, come troppe volte accade nel power.
Sicuramente in tutto ciò aleggia lo spirito dei primi Manowar, come ad esempio si può sentire nell'avvincente “Metal From Hellas”. L'epico non demorde per un attimo, neanche nella successiva “Hyrkanian Blades” che ci porta direttamente sul campo di battaglia e successivamente alla traccia più corposa, della durata di oltre dieci minuti: “Oceans Of Pain”, niente di meno che la summa di quanto i Battleroar sono in grado di produrre. Riff devastanti e incredibilmente classici, cavalcate epiche di vecchia scuola (leggi Manilla Road) e magistrali passaggi acustici, vero punto di forza della traccia, ispirati e suggestivi. “Warlord Of Mars” ci riporta intatti i migliori episodi dei Trouble, con dei riff senza pausa.
Dopo gli scadenti Dantesco, la Cruz Del Sur, ci propone una realtà epic ben più coinvolgente, che di fatto non riesce ad essere moderna o innovativa, ma che, decisamente, riesce a rileggere la vecchia scuola metal anni '80, senza perdere un oncia di potenza e comunicando un emotività particolarmente sincera ed avvincente. Consigliatissimi agli appassionati, ma da tenere d'occhio anche per coloro che si sentono vicini alla scena.

Track by Track
  1. The Wrathforge 80
  2. Dragonhelm 75
  3. Finis Mundi 80
  4. Metal From Hellas 70
  5. Hyrkanian Blades 70
  6. Oceans Of Pain 85
  7. Born In The '70s 65
  8. Warlord Of Mars 85
  9. Death Before Disgrace 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

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