Saratan «The Cult of Vermin» (2008)

Saratan «The Cult Of Vermin» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1444

 

Band:
Saratan
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Titolo:
The Cult of Vermin

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Jarek Niemiec :: Vocals, Bass
Adam Augustinsky :: Guitars
Slawek Kawa :: Guitars
Michal Drozdowski :: Drums
Wiktor Niemec :: Drums (only for this release)

 

Genere:

 

Durata:
37' 54"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Se si butta un occhio alla label dei polacchi Saratan, ovvero l’italianissima My Kingdom music, che è una casa discografica rinomata per il proporre lavori molto sperimentali e sofisticati (come gli And Harmony Dies), si può pensare di trovarcisi in mezzo a chissà quale incrocio di generi. Leggendo inoltre la biografia della band, c’è scritto che i Saratan sono una unione di Thrash, Doom Death e strumenti orientali per un risultato che unirebbe gli Exodus con i Nile, fra gli altri!
Beh, per quanto mi riguarda: ma anche no! Intendiamoci: questo disco dei Saratan è ben fatto, è un disco di sano thrash abbastanza melodico, graziato da un bel feeling old style, da assoli di chitarra sempre grandiosi (e lunghi, come la vecchia scuola thrash vuole), e arrangiamenti generalmente ben fatti (anche se forse un po’ canonici) e a volte vincenti, come in “Illness we preach”, “Future’s Grim”, “Never conform” e la conclusiva mozzafiato “Vermin”. Il fatto è che onestamente per me i Saratan di sperimentale non hanno quasi niente! Certo, qua e là ci sono degli stacchi acustici, ma si contano forse sulle dita di una mano, e se questo dovrebbe fungere da tramite con i Nile, beh, non c’è praticamente bisogno di dire che tra questo e il paragonarsi ai Nile ce ne passa, senza contare che trovo questi stacchi perlopiù ininfluenti alla riuscita dei brani, che cioè funzionano bene anche senza quegli stacchi. Inoltre non sono riuscito a cogliere neanche un “doom death mid tempo”, visto che il disco è palesemente più thrash che altro. Lo so benissimo che il doom non è soltanto tempi lentissimi, ma anche qui, se anche ci sono, i pezzi per me sono e rimangono assolutamente più thrash che altro.
E allora? E allora ciò che rimane è un chiaro e semplice album thrash, diretto e piacevole quanto basta per far agitare le teste a profusione a suon di musica. Belli compatti nelle parti veloci, e un po’ meno in quelle più cadenzate, i Saratan mostrano i loro punti di forza un po’ dappertutto in questo “TCOV” con i suddetti highlights e con le uniche pecche date dal fatto di avvalersi di una registrazione un po’ troppo semplice, senza nessun tipo di sovra incisione che magari avrebbe fatto funzionare meglio alcuni chorus; questo è palese in un brano come “Lynch Law”, e da un brano assolutamente riempitivo e poco significativo come “Satanic Verses”, che ho trovato semplicemente spoglia, poco varia e senza soluzioni interessanti melodico/ritmiche.
Il giudizio finale rispecchia una band che ora come ora ha fatto un bel disco di debutto, che però dovrà lottare parecchio a suon di live e nuovi brani per riuscire a ritagliarsi uno spazio all’interno del panorama thrash e death/thrash, ma essendo la band giovane (il loro primo demo risale al 2006), il tempo è dalla loro parte. Forza ragazzi, fateci vedere cosa sapete fare!

Track by Track
  1. Future's Grim 75
  2. Path of Mistakes 70
  3. Lynch Law 73
  4. Eclipse (instr) 65
  5. Illness We Preach 75
  6. Never Conform 75
  7. Satanic Verses 58
  8. Serve The Death 68
  9. In the Mists of Time (instr) 65
  10. Cancer of The Earth 73
  11. Vermin 76
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

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