Wormfood «Décade(nt)» (2012)

Wormfood «Décade(nt)» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Wormfood

Titolo:
Décade(nt)

Nazione:
Francia

Formazione:
Emmanuel Lèvy :: Vocals, Guitars
Renaud Fauconnier :: Guitars
Vincent Liard :: Bass
Pierre Le Pape :: Keyboards
Axel Wursthorn :: Keyboards (album)
Thomas Jacquelin :: Drums
Paul Bento :: Sitar (guest)

Genere:

Durata:
1h 15' 56"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Wormfood è una realtà francese che francamente non avevo mai sentito nemmeno nominare ma, a quanto pare, nella loro terra natia sono abbastanza noti di fatti sono attivi disco graficamente da più di dieci anni ed hanno sfornato ben quattro full-length e questo nuovo “Décade(nt)” che altro non è che l’edizione “reissue” di Eponym, loro debut album datato 2003 con l’aggiunta di cinque brani tratti dal “Live at Blast Fest 2005” e due cover, insomma un articolo dall’acquisto obbligatorio e per i collezionisti amanti del genere e per i fan più sfegatati.
Personalmente, dopo aver ascoltato questi sfiancanti 75minuti di materiale, posso senz’altro affermare che non mi accosterei mai a dischi così; i nostri suonano un Gothic/AvantGarde Metal piuttosto plateale come resa ma troppo sconclusionato come idee.
Nel disco (che comunque rappresenta il loro primo album di nove anni fa quindi nel frattempo i nostri potrebbero aver aggiustato il tiro) ci sono troppe influenze derivanti un po’ da qualsiasi lido del metal estremo e della musica sinfonica, troppe perché sono mescolate –a mio avviso- alla rinfusa e di certo allontanano l’ascoltatore più che stuzzicarlo.
Non ho provato la benché minima curiosità nell’approcciare a questo tipo di musica, sarà che ci sono troppe atmosfere che si mangiano l’un l’altra in modo quasi fastidioso, troppi interludi tra una traccia e l’altra che spengono il ritmo d’ascolto e di certo l’idea di inserire un live all’interno dello stesso disco non la capisco proprio. Avrei diviso il tutto in almeno due dischi, tanto per dare una parvenza di prodotto ancora più commerciabile, del resto i nostri non sono certo novellini e dieci anni di carriera gli avranno insegnato pur qualcosa.
Buona “The Dead Bury The Dead”, anzi probabilmente è l’unico brano che ho accolto con un minimo di entusiasmo in quanto tutte le altre canzoni, tra le quali su “The Night Of The Elderly” serpeggia addirittura un iniziale e discutibile rimando a “In The Hall Of The Mountain King” di Grieg, mi fanno seriamente riflettere su come possano aver fatto i nostri a divenire una band nota ai tempi ma sorvolo con piacere sulla vicenda.
Nelle cinque tracce del “Live at Blast Fest 2005” ho trovato una band alquanto carica in sede live ma povera quanto a produzione audio (tuttavia, dai suoni entusiasti il pubblico sembrava gradire) e le ultime due cover sono rappresentate da due tributi non indifferenti.
In primo luogo a traccia 17 appare una versione in lingua d’oil di “Christian Woman” dei Type O Negative a.k.a. “Femme Chrétienne” in versione anche interessante dal punto di vista musicale.
In secondo luogo la traccia che probabilmente è la migliore di tutto il disco, una versione di “La Décadanse” coverizzata dalla band in onore all’artista francese “Serge Gainsbour”, scomparso diversi anni or sono.
Concludendo, il sottoscritto se ne tira fuori volentieri da questo tipo di proposta musicale ma di certo parliamo di musicisti capaci quindi esorto tutti coloro che amano la musica particolareggiata e massimamente teatrale a dare un ascolto a tutto ciò.