Nokthe «Peste Umana» (2006)

Nokthe «Peste Umana» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ryosaku »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
799

 

Band:
Nokthe
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Titolo:
Peste Umana

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
MNotte: chitarra, voce, programmatore
The Voice of Dagon: basso, tastiera, batteria virtuale, backing voce, programmatore

 

Genere:

 

Durata:
20' 21"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Nokthe gruppo italiano formato nel 2000 da Mnotte, e col successivo arrivo di The Voice of Dagon, hanno avuto bisogno di tempo per elaborare e portare a termine la loro creazione. Di fatto passeranno 4 anni prima di vedere alla luce la loro prima opera. Una demo datata anno 2004, intitolata “Solo Cenere” caratterizzata da due sole tracce. Dopo la prima realizzazione, abbiamo un deciso cambio di marcia con la successiva creazione tra il 2005 e il 2006 di due impegnativi full lenght. Il primo che già rappresenta una svolta nel loro genere è “Decadenza”. Da qui poi il successivo che scopriremo ora più nel dettaglio, composto in questo anno 2006, da otto tracce, ovvero “Peste Umana”.
La band esprime da subito sonorità pesanti, atmosfere soffocanti e forti, tipiche della scena gloriosa Raw Black. Black metal appunto che si scorge non solo all’ascolto delle tracce, ma anche notando l’immagine dell’artwork.
Un lavoro oscuro, marcio e aggressivo che trova la sua apertura con “Errore Umano” decisamente influenzata dal grind del vocalist. La seconda traccia “Elite” è caratterizzata da un black metal marcissimo, con la combinazione di riff che ci riporta ai primordi del raw black. E su questa stessa lunghezza d’onda si muove il resto del full lenght con “Fottuta Realtà” simile al precedente brano appunto.
Poi la traccia “Peste Umana” dal quale deriva appunto il nome dell’opera. Questo pezzo ricorda lo stile degli Abyssic Hate, da qua la qualità migliora, ma difetta pur sempre di originalità. Le altre tracce a seguire “Come Lupo” e “Carne Sangue” seguono sempre la stessa linea, sono elevate maggiormente come qualità e prestazione del sonoro, ma tendono ad essere accompagnate spesso dai soliti riff scontati e dal grind puntuale che coglie l’apertura e in fase di chiusura, le tracce. Il cd si conclude poi con “Fredda Pelle” e “Generazione” forse le uniche in grado di mostrare qualche variabile in più rispetto alle precedenti.
Insomma ciò che più caratterizza questo full lenght, l’aspetto che più si evidenzia, che più traspare all’ascolto e dato essenzialmente da due aspetti, il primo sono proprio le sonorità, un lavoro aggressivo e marcio, i cambi di ritmo pochi e i riff spesso scontati, una mancanza di originalità che è anche causa del genere che si tenta di produrre. Il secondo è invece il grind che eccelle sempre nelle aperture, sia nelle chiusure di ogni traccia, un qualcosa che a lungo andare può risultare ripetitivo e che tende a far scadere il prodotto.
Un aspetto importante oltre a quello che già si è detto è la qualità della registrazione che risulta approssimativa e rende difficile l'ascolto.
Rispetto al precedente full questo pare rappresenti un passo indietro. Ma sono dell’idea che per imparare, bisogna per forza sbagliare. Non tutto può riuscire sempre per il meglio e questa comunque non è un opera da scartare. E’ sempre un esperienza con la quale ci si è confrontati e potrà essere molto utile per il futuro. Pur non incantando, restano nella media denotando anche buone basi di tecnica. Tra l’altro in conclusione, merita una citazione, la scelta fatta di avere a disposizione sul loro sito, i loro lavori.

Track by Track
  1. Errore Umano 60
  2. Elitè 65
  3. Fottuta Realtà 60
  4. Peste Umana 65
  5. Come Lupo 60
  6. Carne Sangue 60
  7. Fredda Pelle 65
  8. Generazione 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

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