Homo Macabrus «Homo Macabrus» (2018)

Homo Macabrus «Homo Macabrus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
20.02.2019

 

Visualizzazioni:
857

 

Band:
Homo Macabrus
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Titolo:
Homo Macabrus

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Teo Kakouris :: All instruments
Amadeus Laub (track 1), Edwin Haroutonian (track 2), Fabrizio Presente (track 3), Katrin Brunier (track 4), Nathan Kleinclauss (track 5), Christopher Roche (track 6), Supratim Sen (track 7), Cameron Aldrich (track 8) :: Vocals

 

Genere:
Brutal Death Metal / Deathgrind

 

Durata:
28' 26"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.11.2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Bel disco d’esordio autoprodotto e gratuitamente scaricabile da bandcamp per la one man band Death Metal Homo Macabrus mandata avanti dal greco da Tessalonica Teo Kakouris, che in 8 tracce per circa 28 minuti di musica riesce a proporci un’ottima manciata di brani veloci e aggressivi come ci piace a noi, che prendono diversi stili del Death Metal mondiale e vengono amalgamati in una mistura propria e davvero funzionante, che a volte ricalca le gesta degli Hypocrisy di “Osculum Obscenum” nella opener “Stained by blood”, per poi aggiungervi tocchi più gore nella canzone successiva, e per sfociare definitivamente nel Death americano dei Malevolent Creation più qualcosa dei Cannibal Corpse nel terzo brano, e da qui in poi si vanno a toccare lidi più simili ai Grave a volte, ed altre si arriva a citare i Bloodbath come in “Slaughter the seeds” per un riffing che qui diventa molto più old school e scarno.
Insomma: il debut album autointitolato di Homo Macabrus è magari il frutto di un divertimento e nulla più, con un cantante diverso per brano, ma è un divertimento che funziona dannatamente bene, dove tra una qualità sonora invidiabile e una produzione veramente ben riuscita si possono anche ascoltare dei brani che sono delle vere mazzate, dalla personalità musicale cangiante eppure dalle influenze perfettamente sotto controllo. Ok, non c’è nulla che sia qualcosa di veramente proprio, ma la compattezza del sound nonché la furia sonora sono degli ottimi biglietti da visita, nonché un vero e proprio incoraggiamento ad ascoltare questo album, che raccomando agli amanti del Death metal meno tecnico e più approcciato all’old school.

Track by Track
  1. Stained by blood 80
  2. Bestial savagery 75
  3. Extinction of mankind 75
  4. The last trace of hope 75
  5. Mental Disorder 75
  6. Slaughter the seeds 80
  7. Misanthropy 75
  8. Betrayed 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 20.02.2019. Articolo letto 857 volte.

 

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