AA.VV. (Nazioni Varie) «A Tribute to BURZUM» (2018)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
07.12.2018

 

Visualizzazioni:
1382

 

Band:
AA.VV. (Nazioni Varie)
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Titolo:
A Tribute to BURZUM

 

Nazione:
Varie

 

Formazione:
AA.VV.

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
1h 55' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.11.2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Non è di certo la prima volta che un insieme di artisti patiti per il Black Metal si uniscono per dar luogo ad una iniziativa come questa dedicata al maestro supremo Varg Qisling Larssøn Vikernes, araldo supremo del genere meglio conosciuto per i non addetti ai lavori come Burzum. Anche questa volta band più o meno affermate provenienti da vari stati del mondo, hanno dato il proprio contributo mettendo insieme ben diciassette brani tratti dai vari album usciti nel corso della carriera del Conte. Indubbiamente nella raccolta in esame spiccano le opere che hanno reso più famoso l’artista a cominciare dal capolavoro “Hvis Lyset Tar Oss”, un brano di micidiale portata qui interpretato dagli olandesi Yaotzin in cui la ripetizione maniacale dei riff e della linea vocale ripetuta e propagata nel tempo genera un magnetismo folle con l’ascoltatore; come non dedicare due parole alla splendida “Jesus’ Tod” resa in questa raccolta dai tedeschi Kahld un brano da brivido per ed oggi qui proposto in maniera fedele ma con inevitabili assetti che rendono efficiente e amabile la portata maestosa del brano in versione originale. Anche la band tedesco norvegese dei Dynasty of Darkness a proprio modo ci fa rivivere le emozioni in portata quasi reale con lo strepitoso quanto ipnotico “Dunkelheit”. Non mancano nel tributo anche brani strumentali di matrice ambient che hanno contribuito non poco ad accrescere la carriera compositiva del conte proprio per la perfetta sintonia dello spirito dell’autore con il fascino delle cupe note e dei ritornelli ipnotici forgiati dalla propria folle quanto brillante mente come nel caso degli ucraini Colotypus con la riproposizione dello splendido “Han Som Reiste” brano tratto d Det Som Engang Var immancabilmente ricco di tensione e di fascino tratto dai ritornelli; altro esempio è dato dall’interpretazione strumentale offertaci dagli austriaci Uruk-Hai con il brano “Hermoðr á Helferð” in cui il synth in doppia attitudine quasi fosse un pendolo che suona in accelerazione con il sottofondo dei tuoni rende al massimo demoniaco il clima. Anche l’ottima chiusura del disco offertaci dalla bonus track per mani dell’oscura pianista tedesca Katarina Gubanova con il brano “Ea, Lord of the Depths” genera un clima oscuro e triste ma maledettamente affascinante, adatto per omaggiare in conclusione un vincitore unico nel suo genere come Varg Vikernes ricco di fascino e di contraddizione, di ideali, di misteri ma soprattutto di quell’arte che appartiene a pochi e nella quale il fattore psicologico ha un potere sull’ascoltatore ai limiti della coercizione. Un tributo che non può avere un voto obiettivo se non quello della migliore onorificenza.

Track by Track
  1. Yaotzin - Hvis lyset tar oss 85
  2. Kâhld - Jesus' Tod 85
  3. Atra Mors - Belus' dod 80
  4. Aetranok - A Lost Forgotten Sad Spirit 80
  5. Myrkur Skógur - Feeble Screams from Forests Unknown 85
  6. Wan - Stemmen fra taarnet 80
  7. Dynasty of Darkness - Dunkelheit 80
  8. Mournful Winter - My Journey to the Stars 80
  9. Colotyphus - Han som reiste 85
  10. Unholy BaptisM - Glemselens elv 80
  11. Bestia - Beholding the Daughters of the Firmament 80
  12. Chaoscraft - War 80
  13. Thy UnmaskeD - Vanvidd 80
  14. Uruk-Hai - Hermodr á Helferd 85
  15. Eclipse of The Sun - Valgaldr (Song of the Fallen) 80
  16. Imšar - En ring til a herske 85
  17. (Special bonus piano cover) Katarina Gubanova - Ea Lord of the Depths 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 07.12.2018. Articolo letto 1382 volte.

 

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