Upon Graves «Ravenous Chaos» (2014)

Upon Graves «Ravenous Chaos» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
23.04.2015

 

Visualizzazioni:
845

 

Band:
Upon Graves
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Titolo:
Ravenous Chaos

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Ian "Mortem" Antonelli :: Drums, Voices, Lyrics
Franklin "Fratan" Cardona :: Guitars, Backing Vocals

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
32' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Occult Society Promotion
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Recensione

Sulla loro biografia c’è scritto che gli Upon Graves da Tampa, Florida, si rifanno a “Dissection, Watain, Horna, Behexen!”. Magnifico, andiamolo a sentire allora. Il risultato? Una delusione quasi completa.
Voglio essere sincero: io non so quanta esperienza abbiano questi Upon Graves, ma il risultato è ben lungi anche dal solo avvicinarsi ai livelli delle bands amate e citate da questo duo. Lo si sente si da subito nella opener: il black metal suonato qui è scontato e manieristico, non è inascoltabile, non è un demotape suonato catastroficamente male, ma i riffs sanno molto di già sentito, di per niente imprescindibile e di band acerba e molto, troppo giovane. Non giova purtroppo una batteria che va molto spesso piano, e siamo dunque ben lontani dalla tempesta sonora di bands come i numi tutelari degli Upon Graves. Sennonché, quando il gruppo lo dai ormai per spacciato, arriva la bella “Descended from the devil”, una canzone bella e dal buon giro di chitarra, magari non originale e tutto ciò che volete, ma dall’effetto triste e riuscito. Lo stile vagamente positivo è confermato da “Hell’s beauty”, ancora una volta niente di speciale ma apprezzabile, insieme a “Morning star”. Da qui in poi, infine, gli Upon Graves si trascinano stancamente alla fine dell’album, con tre brani finali brutti e malriusciti, dove rispettivamente la sesta canzone sembra appena abbozzata, la settima funziona più come brano stoner che come brano black metal, e con l’ottava che sembra death/thrash svedese.
Sinceramente, non so di preciso cosa pensare su questi Upon Graves: si tratta di ragazzi giovani che hanno fatto un full length autoprodotto troppo presto e che col tempo sapranno fare di più e meglio, o si tratta di una band che a parte questo non sa fare altro e le cui belle canzoni sono fortuite? Lo dirà il tempo. Nel frattempo, il cd è ascoltabile e scaricabile gratuitamente su bandcamp, fatevene un’impressione voi. Per me, sufficienza scarna per via di qualcosa di positivo e come incoraggiamento.

Track by Track
  1. Embraced by eternal darkness 60
  2. Burning blackthorn 65
  3. Descended from the devil 70
  4. Hell’s beauty 70
  5. Morning star 70
  6. Ruler of the eastern throne 55
  7. The shadow of death 55
  8. Leviathan 55
  9. 11 in 1 - Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 23.04.2015. Articolo letto 845 volte.

 

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