Shroud of Despondency «Family Tomb» (2015)

Shroud Of Despondency «Family Tomb» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
08.04.2015

 

Visualizzazioni:
1179

 

Band:
Shroud of Despondency
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Titolo:
Family Tomb

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Rory Heikkila :: All instruments
Ron Blemberg :: Vocals

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
52' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.02.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
ClawHammer PR
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Recensione

Avevo già sentito parlare di questi Shroud of Despondency dal Wisconsin da qualche band americana che ho visto suonare o che ho tra i miei contatti, e destarono la mia attenzione in quanto me li nominava anche chi faceva tutt’altro che il loro genere, cioè black metal. E per descrivere questo “Family tomb”, vi basti sapere che questo è il cd finale della loro carriera, e che sul loro bandcamp gli SoD l’hanno messo in free download e l’hanno descritto così: “è stato registrato con mezzi scarsi, è stato trattato molto come un affare fai da te. L’ho registrato con il microfono del computer, un mixer a 2 canali, e programmi di registrazione molto vecchi. Non è stato masterizzato. Volevo che quest’album fosse grezzo e imperfetto”. Della serie: amare l’onestà e la propria musica come fosse l’unica cosa che hai senza volerti poi farti riverire.
E invece, pensa un po’, il cd spacca parecchio. Non è fatto benissimo, è suonato bene ma i volumi sono solo così così, ma lo si può considerare un ottimo demo di 52 minuti di una musica che stupisce per un mood personale, dal feeling che non ha niente a che vedere col cosiddetto Casciadian Black Metal e che predilige le atmosfere spettrali e imponenti nella musica, che affiorano splendenti nell’opener, ma anche in “Underbelly”, che possiede anche una notevole differenziazione con uno stacco arioso e più solare, in maggiore, qui come in altre parti. Altrettanto eccellenti sono le parti solenni eppure veloci della quarta canzone, o le parti violente e mordaci della sesta canzone e la tempestosa canzone conclusiva, per un cd che stupisce per la densità delle atmosfere ma anche per una personalità incredibile che molto deve alla tastiera e che rende questa band assolutamente da scoprire, anche se ormai non è più attiva.
Cari amanti del black metal: se un po’ di tastiere (ho detto “un po’”) sono ciò che fa per voi, andate a scaricare quest’album su bandcamp e andatevi a reperire tutto il resto della discografia che hanno fatto questi ragazzi. Davvero bravi.

Track by Track
  1. Birth rights of the sick 80
  2. Underbelly 85
  3. In view of birth 85
  4. Where Desolation is Destiny 80
  5. The Rewards of Worship 70
  6. The dry idols 85
  7. Blessed suffering 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 08.04.2015. Articolo letto 1179 volte.

 

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