Ancient Rites «Laguz» (2015)

Ancient Rites «Laguz» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
05.03.2015

 

Visualizzazioni:
1480

 

Band:
Ancient Rites
[MetalWave] Invia una email a Ancient Rites [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Ancient Rites [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Ancient Rites

 

Titolo:
Laguz

 

Nazione:
Belgio / Olanda

 

Formazione:
Gunther Theys :: Vocals
Walter Van Cortenberg :: Drums
Erik Sprooten :: Guitars
Domingo Smets :: Guitars
Oliver Philipps :: Keyboards

 

Genere:
Black / Historical / Epic / Heathen Metal

 

Durata:
46' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.02.2015

 

Etichetta:
Massacre Records
[MetalWave] Invia una email a Massacre Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Massacre Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Massacre Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Massacre Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Massacre Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Massacre Records
Soulfood Music
[MetalWave] Invia una email a Soulfood Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Soulfood Music

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Gordeon Music
[MetalWave] Invia una email a Gordeon Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Gordeon Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Gordeon Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Gordeon Music

 

Recensione

Strano caso questo dei famosi belgi Ancient Rites, band che dopo un capolavoro come “Dim Carcosa” fece passare tanti anni prima di “Rubicon”, e ancora più anni per questo sesto album “Laguz”, perché gli Ancient Rites sono una band magnifica, il cui songwriting ha sempre stupito per l’originalità del sound, consistente in un metal estremo che via via è andato diventando sempre più sinfonico, grandioso e magniloquente, intrecciandosi sempre più fittamente col metal estremo più orgoglioso di gruppi come i Bal Sagoth ma anche degli Skyclad, addirittura fino a sembrare in questi ultimi due album una specie di power/extreme metal, dove la pomposità del genere, la narrazione e chitarre che più di una volta intervengono a donare una spiccata vena metal classico al genere musicale proposto non cozzano assolutamente con una sezione ritmica davvero notevole, spesso in blast beat e che rafforza l’intensità epica del genere.
E questa evoluzione, già accennata in “Rubicon”, qui è ancora più completa, con l’opener “Carthago...” e alcuni brani in chiusura ad essere più cupi e vagamente più black metal, mentre nel resto dei brani prevale la vena classica, come la pomposissima “Under the sign of Laguz” a risaltre, insieme alla violenta ma pur sempre particolarmente orecchiabile e atmosferica “Von gott entfernt”, mentre “Legio V Alaudae” manifesta una padronanza dei propri strumenti impressionante, che permette agli Ancient Rites di passare tranquillamente da moods power ad altri più furiosi con una naturalezza incredibile e davvero gustosa. Poi sì ok: il disco è un po’ monodirezionale, spesso si va veloce e basta a livello di batteria ed oltre all’intensità delle tastiere che sono poi corrette nei momenti più oscuri da abbaglianti fraseggi chitarristici, mancano forse tempi medi e quelli lenti sono centellinati, ma non importa l’intensità e la vivacità dei moods di questi brani stupiscono e sopperiscono particolarmente bene a questo dettaglio, rendendolo insignificante e definendo “Laguz” uno tra i dischi che recentemente mi hanno colpito. E mi stupisco di come mai non abbiano sfondato così tanto questi ragazzi... motivo in più per dare una chance e accorgersi di questa talentuosa band, per chi non l’avesse ancora fatto. Rimediate ora!

Track by Track
  1. Golden Path to Samarkand (Intro) S.V.
  2. Carthago Delenda Est 85
  3. Under the sign of Laguz 90
  4. Von gott entfernt (Bij nacht En Ontij) 90
  5. Apostata (Imperator fidelis) 90
  6. Legio V Alaudae (Fifth larks legion) 90
  7. Mind unconquered 85
  8. Umbra Sumus (We are shadows) 80
  9. Frankenland 80
  10. Fatum (Outro) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
87

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 05.03.2015. Articolo letto 1480 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.