Unchained «Oncoming Chaos» (2012)

Unchained «Oncoming Chaos» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
813

 

Band:
Unchained
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Titolo:
Oncoming Chaos

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Pierre Jourdan Gassin :: Vocals
Jonathan Rabache :: Guitars
Thibaud Vuille :: Guitars
Joel Forneris :: Bass/backing Vocals
Olivier Gavelle :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
44' 23"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La M&O ci riprova e dopo gli imperfetti ma godibili Dead Cowboy's Sluts, ci riprova con questi francesi Unchained, freschi con il loro nuovo “Oncoming chaos”. Sfortunatamente però, a differenza di quelli, con questo “Oncoming Chaos” non ci troviamo davanti a niente di storico o di spettacolare.
Le piaghe che affliggono questo cd sono caratterizzate dal consistere in un songwriting derivativo e troppo poco originale, che viene descritto come “l’alleanza tra il death metal violento e l’heavy metal catchy”, ma che in realtà consiste in uno stile molto debitore agli In flames e agli arch enemy degli anni 2000. Con una canzone (solo una, ovvero “Freedom through fire”) ad apparire con tendenze heavy, e con un ritornello anche bello a metà tra Judas Priest e Accept, ma con il resto del brano e del disco che c’entra poco con questo genere. Il resto dell’album è infatti un groove death melodico spessissimo sui tempi medi, a volte troppo debitore anche ai Pantera (sentitevi l’opener e ditemi se non vi vengono in mente i 4 texani) e che scade in brani come “Your Funeral”, “Death From above” e “The god delusion”. Certo, c’è un ottimo lavoro di chitarra solista, ma la stessa chitarra solista esegue sempre dei ritornelli che di colpo virano al melodico insieme al cantato rendendo i brani scontati e già sentiti, proprio sulla scia dei loro numi tutelari.
Un cd da bocciare quindi non per il genere musicale a me non troppo gradito, ma perché è una cosa che non è ciò che la biografia mi fa credere. Il death metal proposto dagli Unchained non è violento (rarissimi sono i tempi veloci) e di heavy metal qui ci sentite gli assoli e il ritornello della terza canzone. Il resto non c’entra niente: è spacciato per originale ma in realtà originale non è. Se siete amanti di queste sonorità, provate a sentirlo e magari date dieci punti al voto finale, ma anche così sinceramente penso che gli originali siano molto meglio. Per me può fare incetta solo di quei fans giovanissimi del metal che magari credono che gli Arch Enemy e gli In Flames siano la migliore band “brutal death” di sempre e che si domanda per pura inesperienza se siano satanisti o meno.

Track by Track
  1. Infernal Death Machine 55
  2. No Scapegoat To Blame 60
  3. Freedom Through Fire 60
  4. Russia 55
  5. Your Funeral 45
  6. Death From Above 45
  7. Stare In The Abyss 55
  8. The God Delusion 45
  9. Replicant 55
  10. Cosa Nostra 55
  11. Unchained 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 35
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
56

 

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