Black Hate «Los Tres Mundos» (2012)

Black Hate «Los Tres Mundos» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
801

 

Band:
Black Hate
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Titolo:
Los Tres Mundos

 

Nazione:
Messico

 

Formazione:
B.g. Ikanunna :: All Instruments And Vocals

 

Genere:

 

Durata:
57' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Avranno pure un certo seguito, ma per me i messicani Black Hate (one man band di B.G. Ikanunna) sono bocciati in quanto questo cd è confusionario e non riesco a capire cosa aveva in mente il nostro amico quando lo compose. Dal nome potreste pensare che i Black Hate siano una band black metal, dall’artwork invece potreste pensare a qualcosa di diverso, tipo Stoner doom, la label (la pur da me apprezzata Dusktone) li definisce Avantgarde/bleak Black Metal sul pdf delle info, sulla playlist del sito c’è scritto Depressive Intimist Black Metal… ok che etichette possiamo lasciarle perdere, ma già questo causa un po’ di disordine mentale.
Disordine che purtroppo non viene placato dopo l’ascolto di questo “Los tres mundos”. Il fatto è che queste dieci tracce che compongono il cd sono così ripartite: un intro, due canzoni che sembrano gli In Flames che col black metal non hanno nulla a che spartire anche se ben suonate e registrate, un brano depressive (“Subconsciente”) molto canonico nella prima parte e buono nella seconda, un altro intermezzo con suoni di guerra abbastanza finti, “La ultima solucion”, brano depressive riuscito e completo, “Glorious moment” che tutt’a un tratto tira fuori la carta dello stile tra Alcest e Tiamat di “A deeper kind of slumber”, e si conclude con un intermezzo per chitarra acustica spagnoleggiante non sempre ben accordata e voce parlata, e una suite della quale non sentivo assolutamente il bisogno, lunga più di 15 minuti e che insiste su uno stile depressive poco originale, con le chitarre pulite non accordate e con rare trovate di pianoforte più eclettiche, che sono l’unica cosa che di avantgarde è presente su questo disco.
Un bel macello insomma. E se devo essere sincero, io dopo 3 ascolti continuo a non capire questo disco e come si faccia a fare dei brani in apertura così diversi da tutto il resto, e con l’identità musicale dei BH che cambia troppo tra canzone e canzone. Il tutto su una qualità sonora fin troppo pulita, moderna, triggerata, senza feeling e assolutamente insapore, capace di adattarsi ai brani più depressive, ma del tutto inadatta ai brani messi in apertura. Ma un’idea me la son fatta, spulciando la biografia e l’info pdf: ho l’impressione che i BH abbiano provato anche loro a rinnovarsi e a uscire dai canoni del black metal. Ma se permettete, io dico che questa band non era assolutamente pronta per un tale passo. Questo “Los tres mundos” non si fa capire perché è una cosa che ha elementi estranei al black e altri compatibili proposti canzone per canzone ma non mescolati, che cercava di essere innovativo, ma che riesce ad essere solo confuso, scarsamente comprensibile, e di conseguenza scarsamente affascinante.
Mi spiace per la sonora bocciatura di questo gruppo, ma se questo disco può anche interessare a tracce sfuse, nella sua interezza non rende e possiede delle tracce poco gustose che ne guastano la riuscita totale e ne annichiliscono la pur mirabile proposta di rinnovare ed estendere i confini di un genere musicale, rendendo questo disco senza una particolare audience di acquisto. E per concludere boccio anche la copertina: criptica e misteriosa ma anche abbastanza anonima e direi poco significativa.
“Chi non è intelligibile, non è neanche intelligente” (Victor Hugo).

Track by Track
  1. I 60
  2. Lians-per-ti 40
  3. Ika-nun-na 40
  4. Subconsciente 55
  5. II 40
  6. La ultima solucion 70
  7. Glorious moments 60
  8. Revelaciòn 50
  9. Los tres mundos 60
  10. III 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
55

 

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