Graveyard Dirt «For Grace Or Damnation» (2010)

Graveyard Dirt «For Grace Or Damnation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1164

 

Band:
Graveyard Dirt
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Titolo:
For Grace Or Damnation

 

Nazione:
Irlanda

 

Formazione:
Tony Barr :: Bass
Gary Sweeney :: Drums
Kieran O'toole :: Guitars
David Reilly :: Guitars
Paul Leyden :: Vocals

 

Genere:

 

Durata:
1h 2' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il disco di debutto degli irlandesi (e sempre sotto Ashen Prods) esce dopo un lungo periodo in cui la band era sciolta, ben 14 anni dopo il loro primo demo “Of romance and fire”. Per questo motivo, il nome di questi 5 ragazzi potrà apparire completamente nuovo a molti, me compreso che non li conoscevo affatto.
Beh: a discapito del nome della band abbastanza necrofilo, qui ci troviamo di fronte ad un bel disco di doom/death metal, più orientato verso il primo genere. Un genere, questo, che se fatto con classe regala sempre soddisfazioni in quantità notevole, e i GD ci riescono abbastanza bene. Certo, il loro disco appare un po’ monodirezionale, forse troppo insistente su tempi troppo monolitici e lenti, senza cambi che avrebbero dato quella dinamicità che avrebbe reso questa band inattaccabile, ma per fortuna tutto viene compensato con una maestria allucinante dei chitarristi e del bassista. È infatti la chitarra solista a regnare sovrana su questo cd, facendo risplendere i brani e donando ad essi quella marcia in più che fa avvicinare la proposta musicale più su coordinate “doom metal”, evitando quindi troppe timbriche stoner fuori luogo in questo caso. Il risultato appare eccellente in brani come l’aspra “these hands defiled”, oppure l’inizio piangente di “Enslaved by grief”, e tutto mentre la band durante tutto il disco si prodiga a cercare arrangiamenti ricercati e a volte anche complessi e comunque sempre ben strutturati, come nella parte dopo quella con la voce pulita dell’opener “Daylight’s wrath”, mentre il basso eccelle soprattutto nella già citata “Enslaved by grief”, il tutto in uno stile che si rifà alle volte a certe cose dei primi My Dying Bride, altre volte la chitarra solista li fa assomigliare ai Tiamat di “A deeper kind of slumber” per certe pennellate profonde e visionarie, fino a parti più ruvide come il finale death oriented di “The search for solitude”, tuttavia è la maliconia del celebre “Alternative 4” degli Anathema a regnare supremo qnel song writing dei GD, in quanto ha un feeling comparabile nelle trame di chitarra, e punta più ad una caratterizzazione onirica dei brani, piuttosto che riservare parti più pesanti all’ascoltatore.
Insomma: si dice che se fatto bene, il doom sia un genere non meno emozionale, intimista e atmosferico del black metal… ed è vero! Non troppo atmosferico, chitarristicamente più ricco della maggioranza dei cd depressive che ci tocca sentire, maturo e ben fatto, anche se magari non ancora il top della categoria. Se seguite il genere, dategli tranquillamente un ascolto e fossi in voi farei un pensierino all’acquisto!

Track by Track
  1. By Wind And Time 60
  2. Daylights Wrath 80
  3. These Hands Defiled 75
  4. Enslaved By Grief 80
  5. The Search For Solitude 75
  6. Silence Awakens 75
  7. Solace 65
  8. A New Days Fire 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

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