Sinner «One Bullet Left» (2011)

Sinner «One Bullet Left» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1259

 

Band:
Sinner
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Titolo:
One Bullet Left

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Mat Sinner - vocals, bass
Alex Beyrodt - guitar
Christof Leim - guitar
Alex Scholpp - guitar
Andre Hilgers - drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Se avete mai seguito i Simpson avrete in mente la puntata in cui Homer sfida un camionista nel mangiare una bistecca di 7 chili, detta “bistecchissima”. Homer si ritrova dopo un paio di chili sazio ed esclama: “cosa mi è succeso? C'è ancora cibo e non lo voglio mangiare!”. Ecco come mi sento, ascoltando questo nuovo album dei Sinner: satollo, ma inspiegabilmente. Riconosco con amore le strutture ritmiche cadenzate, le architetture classiche delle chitarre di derivazione hard rock, i refrein solenni, ma nulla mi attrae. Cosa mi succede? Cosa succede? Forse il titolo di questo album “One Bullet Left” è profetico e non sempre la fortuna sorride; ci hanno provato a prendere la mira, avevano la loro ultima cartuccia, ma non hanno centrato il bersaglio.
Di band che seguono i canoni del'heavy metal tradizionale in questo periodo è pieno il mondo, diversi gruppi dediti al power metal anni fa, ora si rivolgono a trame più tradizionali; insomma, il periodo è propizio. Purtroppo questo disco suona molto piatto, terribilmente fine a se stesso, forse a causa di un eccesso di zelo, o per una forte carenza di ispirazione.
La tecnica è fuori discussione, in fondo tutti i musicisti coinvolti sono rodati da diverse decadi di metallo; a mancare sono invece i riff: quelli presenti sono talmente scontati da non destare neanche il battito di un timido piedino su suolo (al massimo si può lievemente ondeggiare il capo, per vedere se il suono entra in circolo). Pure gli assoli tendono più spesso a sparire nell'anonimato.
Se album francamente appassionanti come gli ultimi di Bob Catley (ormai già 2008) o Angels Of Babylon (2010) a fatica lasciano il segno, mi domando quante probabilità ci siano di esser ricordato per “One Bullet Left”, affossato da arrangiamenti poco accattivanti, da una durata eccessiva, da una registrazione fin troppo cristallina e con pochissimi momenti esaltanti.
Da segnalare solo tre brani: “Atmoic Playboys” è un heavy rock animato e arricchito di momenti di tensione, completamente carenti in tutte le altre tracce; l'acceptiana “Mind Over Matter”, che sfoggia uno dei rari giri di chitarra stimolanti, per quanto ancora molto scolastico; e la conclusiva “Rolling Away”, drammatico pezzo fortemente orientato verso l'AOR, che oltre ad un ritornello ispirato, offre anche un ottima performance della chitarra solista; il brano più melodico, quasi pop, paradossalmente quello riuscito meglio; classico che più non si può.

Track by Track
  1. The One You Left Behind 65
  2. Back On Trail 60
  3. Give & Take 65
  4. One Bullet Left 60
  5. 10 2 Death 65
  6. Haunted 65
  7. Atomic Plasyboys 65
  8. Suicide Mission 60
  9. Wake Me When I'm Sober 60
  10. Mind Over Matter 65
  11. Mend To be Broken 60
  12. Rolling Away 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
64

 

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