Chained And Desperate «Divine Authority Abolishment» (2011)

Chained And Desperate «Divine Authority Abolishment» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
660

 

Band:
Chained And Desperate
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Titolo:
Divine Authority Abolishment

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
C. M. Ain - vocals
Panos Makris - guitar, bass
Jim Havok - bass
George Pavlides - drums

 

Genere:

 

Durata:
38' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il secondo disco dei greci Chained And Desperate potrà anche essere un esempio di songwriting coraggioso, che sulla carta (citando la biografia) è black metal melodico, aggiungendoci influenze epiche e anche più votate al metal classico, ma che in realtà è un disco basilarmente heavy metal che tenta di essere anche black metal. Non riuscendoci purtroppo.
I gruppi che tentano una mistura tra heavy e metal più estremo non sono mai stati molti, e di questi ancora meno sono veramente gruppi decenti. Ascoltando i CAD infatti emerge abbastanza chiaramente che questo combo greco il black non ce l’ha proprio nel Dna. Qui di black metal non ne troverete una nota che sia una, e a poco servono un paio di tempi veloci in tutto il disco, che peraltro durano anche molto poco. Semmai, qui troverete partiture irrinunciabilmente legate ad una band che è ancora perlopiù attaccata all’heavy metal, accompagnate da influenze groove/death melodiche se non a volte addirittura metalcore (no, non scherzo), e quasi sempre in ricerca del ritornello catchy e di facile presa, che ricordano in “Ariadne’s Thread” il famigerato “Figure Number Five” dei Soilwork. Altre volte, come nella title track, il risultato è tutt’altro che originale e ascrivibile al filone gothic, mentre in “Iconographies” addirittura si citano i Therion, ma senza i loro caratteristici cori da opera. L’unica volta in cui i CAD cercano di fare black è in “Irrational”, partendo veloci, ma già il secondo riff non è più veloce, e non si arriva neanche al primo minuto di canzone che i CAD neanche fanno più black. Completa il quadro l’eloquente “Chained”, brano tutto pulito e tipicamente heavy metal, sulle cui sonorità i CAD sono molto più a loro agio che nelle partiture black visto che il brano fluisce molto meglio.
Insomma: questo disco per me è un ibrido poco riuscito, che non ha niente a che spartire con i gruppi citati nella biografia (non basta avere due riffs melodici e un po’ di chitarra solista per essere paragonati ai Dissection, ai Bathory, e però anche ai Manilla Road, così come non basta essere greci per tirare in ballo i Rotting Christ, mentre i Death e i Candlemass semplicemente non capisco dove siano), e che piuttosto si rifà all’heavy metal, al groove e al death melodico, mai veloce. Completano il quadro una copertina francamente molto scontata, e una produzione maledettamente moderna e tristemente uguale a tantissime altre, pulita e moderna, ma senza crunch alle chitarre o impatto di qualsiasi tipo. Il giudizio finale è nonostante tutto una magra, stentata sufficienza che li salva dalla bocciatura solo perché questo cd potrebbe probabilmente essere apprezzato da alcune (non tutte) frange di pubblico compreso tra quelle non troppo chiuse sull’heavy classico, e certo metal estremo più soft. Ma anche così, francamente, ho l’impressione netta che il disco rimarrà qualcosa molto di nicchia.

Track by Track
  1. Nine Deaths In August 60
  2. Rely On Fears 55
  3. Bridge From Theism 60
  4. Chained 65
  5. Ariadne’s Thread 55
  6. Irrational 60
  7. Divine Authority Abolishment 65
  8. Iconographies 65
  9. Curtain Of Cold 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
60

 

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