Illogo «Isteresi» (2004)

Illogo «Isteresi» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Miogaror »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1396

 

Band:
Illogo
[MetalWave] Invia una email a Illogo [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Illogo [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Illogo

 

Titolo:
Isteresi

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Erik (vocals)
Sergio (guitars)
Emiliano (bass, webs)

 

Genere:

 

Durata:
15' 48"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un inquietante faccione con la bocca bruciata che ci fa avvicinare con quel misto di paura e fascino tipico dei…che ne so…dei serpenti, o dei vecchi horror che facevano davvero leva sulla tensione e la paura... Come accoglienza un vocione growl di quelli belli di una volta, pronto poi a sfociare in uno screaming assatanato che si dimena su un tappeto di ritmiche sincopate, chitarre ipnotiche e strani suoni cibernetici che si rincorrono impazziti. Ecco l’approccio shock al nuovo lavoro di questa band il cui nome…e’ il succitato faccione! E nemmeno il secondo pezzo “ Gravita “ lascia presagire nulla di buono, con un’introduzione apocalittica che da l’idea di un qualche discendente di Mazinga che si avvicina minaccioso tra le macerie di un’esplosione nucleare, o un paesaggio lunare con tanto di cielo e pietre arancioni ( ok, lo ammetto, sto più fuori di loro ), poi quando meno te l’aspetti ti ritrovi invischiato in un pezzo al limite estremo del parossismo per quanto riguarda dissonanze ed atmosfere malate (ascoltate l’ultimo, inquietantissimo minuto e mezzo in cuffia e poi mi dite…). “ Impulso “ ci comunica che la nostra ora e’ arrivata, 50 secondi di violenza psicologica e musicale che acuiscono quel senso di ansia e disagio “ donatoci “ dalle tracce precedenti. La conclusiva titletrack e’ un vero e proprio calvario, vaffanculo tutte le disquisizioni mughiniane sulla tecnica, sui suoni, sulla buona registrazione, sulle influenze Dillinger escape plane, Red harvest, Agoraphobic nosebleed o chi diavolo per loro…questo e’ un lento viaggio al buio, al freddo, tormentati da sete, fame, sonno, paura, dentro una miniera abbandonata, o una fabbrica semidistrutta, dentro uno di quei carrellini grotteschi…e non si arriva mai all’uscita.
Se e’ vero che la musica deve trasmettere emozioni e coinvolgere, mi levo non uno ma dieci cappelli di fronte al faccione.
Pazzi o geni, non sta a me deciderlo.
Se ve la sentite, mi limito ad invitarvi sul carrellino, c’e’ posto e stiamo per partire, ma nessuno dica di non esser stato avvisato.

Track by Track
  1. Zymotic Zinc Grapes 85
  2. Gravita 80
  3. Impulso 85
  4. Isteresi 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 100
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Miogaror » pubblicata il --. Articolo letto 1396 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti