Byblis «Princeps Malis Generis» (2011)

Byblis «Princeps Malis Generis» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1531

 

Band:
Byblis
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Titolo:
Princeps Malis Generis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Hiems (aka Xes) - lead & backing vocals, lyrics
Kosmos Reversum - guitars
Mid - drums, effects
Anton Ammos - session bass

 

Genere:

 

Durata:
55' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Byblis sono il side project di Xes degli Infernal Angels, che per questo suo progetto si fa affiancare dal suo (e dei Criptum) batterista, Mid, da Antos Ammon al basso (ex Hybris), e soprattutto da Kosmos Reversum, mastermind e chitarrista dei mai troppo da me elogiati Lilyum. E questo gruppo, proveniente da varie parti d’Italia, esce allo scoperto con questo full length che è prodotto dalla piccola Salute Records.
Partiamo subito col dire che questo cd è riuscitissimo, senza se e senza ma. È il frutto di una band incredibilmente coesa a livello di songwriting e di arrangiamento, che propone 8 brani più intermezzo di un black metal raramente veloce, molto più spesso che va a velocità medio/lente, le cui atmosfere rievocate spesso consistono di toni decisamente grigi, spenti, quasi stentorei, ma pur tuttavia rabbiosi, cattivi e poco melodici, che rifuggono il solito cliché del depressive black metal. Qui infatti di depressive in senso stretto c’è ben poco: è più una specie di black metal in senso stretto, che però riesce ad essere fortemente incisivo e graffiante nonostante non vada veloce, con un pathos degno di questo nome che cresce nelle canzoni, come in “Die In Pain”, “I’m Back For Blood” e soprattutto “Desolation”, che sono alcuni dei molti highlights di questo disco. E il merito è di una maturità stilistico–compositiva invidiabile, che parte dallo screaming molto ben calibrato e sempre a tiro sia per la metrica sia per l’efficacia di Xes, suffragato da una batteria precisa e mai sopra le righe per quanto riguarda lo stile. Ma la parte del leone qui la fa ancora una volta la chitarra di Kosmos Reversum, che per tutto il disco fa una vera mattanza proponendo un riffing affilato, secco, molto oscuro e tratti decadente, ma nondimeno sempre torvo, rabbioso e poco incline alla melodia, se non a quella disarmonica tipica della conclusiva ed eccellente “Soul Of Wolf And Raven”. A tutto questo, va riconosciuto, Antos Ammon contribuisce con delle linee di basso molto ben inserite nel disco, originali e ben messe in evidenza, che rendono la bella e molto Lilyum–oriented “Succubus” un altro dei vari brani validi di questo disco. E questo stile oltretutto viene espresso con una efficacia ed una personalità davvero impressionanti, che rendono questo gruppo davvero difficile da comparare a qualche nome famoso. Certo, a tratti balzano alla mente i primi (e non contaminati dallo stoner rock) Shining per la capacità di usare un riff semplice e farlo durare a lungo intervenendo sull’arrangiamento dei musicisti, ma sarebbe solo un dettaglio. Altre volte lo spettro dei Lilyum, come detto sopra, si sente ancora e si può ben percepire in “Succubus” e in “Desolation”, canzone che può ricordare “Hail Failure” del suddetto gruppo torinese per un mood e un’intensità dei riff comparabile. Ma la verità è che questo gruppo viaggia su lidi abbastanza autarchici. E merita di essere ascoltato a causa di diversi brani che fanno da highlight in questo album, che riesce a presentare dei mood leggermente differenti da canzone a canzone; ciò fa in maniera tale che il disco è risulta abbastanza vario pur se molto omogeneo e monolitico. Ciò dimostra la capacità di questo gruppo di saper impressionare e non annoiare anche senza giocare la carta dell’originalità, ed una cura per i particolari davvero molto invidiabile.
Senza distinzioni tra moderno e old school, produzione pulita oppure no, tipi di tematiche eccetera, tipo di sottogenere etc. Quando la classe è classe, le barriere vengono trascese, come in questo caso! Questo è un disco da sentire, che consiglio a chiunque dal black metal cerca intensità di emozioni. Dategli un ascolto, non ve ne pentirete!

Track by Track
  1. In Blood 75
  2. Die In Pain 80
  3. Succubus 85
  4. I'm Back For Blood 80
  5. Desolation 85
  6. Princeps Malis Generis 75
  7. Circles 70
  8. The Horizon Is Black 75
  9. Soul Of Wolf And Raven 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

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