Near «The Opening Of The Primordial Whirl» (2010)

Near «The Opening Of The Primordial Whirl» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
726

 

Band:
Near
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Titolo:
The Opening Of The Primordial Whirl

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
F. Polninus - vocals, guitars
Ferghus - bass
Vidharr - drums

 

Genere:

 

Durata:
41' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non male questo cd di debutto (se si eccettuano alcune release abbastanza lunghe) dei trentini Near, che forti forse anche per via di membri con una certa esperienza in altre buone bands black (Tenebrae in Perpetuum su tutti), ci sfornano un bel cd di black metal tipicamente di stampo norvegese, quindi poco tecnico e che punta moltissimo se non tutto sull’atmosfera.
Non è facile attualmente suonare un sottogenere come questo del black metal, poiché è molto facile trovarsi (per quel che riguarda le mie ultime esperienze nello scandagliare l’underground) di fronte a brani mosci, con dei riff scarsi e con soluzioni compositive scarse per non dire non pervenute. Ma i Near ce la fanno. I loro riffs per quanto in pieno stile norvegese non sono neanche per un attimo scontati, e anzi ho notato per tutto il disco una capacità di questo gruppo a saper creare atmosfere dissonanti e sospese che colpiscono il bersaglio, mentre altre volte, come nella parte finale di “Aquile Nere” e “The Mountain’s Blood”, questo gruppo mostra di saperci proprio fare coi propri strumenti tirando fuori dei riff che ho molto apprezzato e voluto risentire. I due brani su citati, insieme forse alla conclusiva “The Dead Side Of Human Nature” sono anche i migliori di tutto il disco, il quale è dunque abbastanza omogeneo, ma ciononostante per nulla ripetitivo o eccessivamente canonico. E mi fa piacere notare come questa band, pur non discostandosi per un attimo dallo stile norvegese, riesce ad avere più di un punto di riferimento musicale, che passa da certe cose dei The True Endless, fino ad arrivare a certe atmosfere disperate che ammantavano i primi dischi dei molto sottovalutati Murk. E tutto mentre la sezione ritmica, nonostante un basso praticamente non udibile, fa anche lei la sua porca figura mostrando rabbia e grinta sia nei tempi veloci che anche in quelli medi.
Insomma: un gradino sotto i bravissimi (e disciolti) Tenebrae in Perpetuum, ma anche un gradino sopra a Beatrik e Chelmno. E molto migliori di molti gruppi che oltre lo stato di “norwegian wannabes” non vanno e non andranno forse mai. Suonare questo tipo di musica è piuttosto agevole per i Near, quindi se vi interessa questo tipo di musica acquistate tranquillamente questo cd. Ben fatto!

Track by Track
  1. Ventrar 75
  2. Aquile Nere 80
  3. The mountain's blood 80
  4. Old Wolf 70
  5. Vein's cut on man 75
  6. Human Illusion 75
  7. Pian delle Ceneri 75
  8. The dead side of human nature 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
75

 

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