Todtgelichter «Angst» (2010)

Todtgelichter «Angst» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1460

 

Band:
Todtgelichter
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Titolo:
Angst

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Nils - Vocals, Bass
Frederic - Guitar, Vocals
Claudio - Guitar
Tentakel P. - Drums, Synths
Marta - Vocals, Organ

 

Genere:

 

Durata:
54' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Attivi ormai da otto anni, i tedeschi Todtgelichter mostrano una forte volontà di continuare il loro percorso artistico, e lo fanno firmando un contratto con l'etichetta nostrana code666 (da sempre dedita alla produzione di artisti d'avanguardia come Ephel Duath e Negura Bunget, giusto per citarne un paio), che li terrà legati per la produzione di due full length. "Angst" è appunto il primo dei due tasselli, che mostra come non sia assolutamente casuale la scelta della nuova casa discografica: già dalle prime note della loro terza creazione è possibile inquadrare i Todtgelichter come gruppo di confine, a metà tra l'amore per il Black Metal e una voglia di portare avanti questo discorso musicale mostrando grandi potenzialità, che nei loro lavori passati erano rimaste ancorate a stilemi comunque discreti ma più classici. E queste potenzialità sono racchiuse in ogni singolo componente: quasi ognuno di loro infatti è impegnato su più fronti compositivi che concorrono al risultato finale, cosa che garantisce una messa in gioco delle idee continua di sicuro diversa da quanto accade quando i ruoli di creazione ed esecuzione sono nettamente separati.
Si potrebbe obiettare che ciò può anche portare a confusione, ma in "Angst" siamo molto distanti da un caso simile. Vuoi per l'affiatamento di una line up scossa da pochi cambiamenti nel tempo, vuoi per la sincerità che li muove (non posso fare a meno di pensarlo mentre li ascolto), vuoi – in ultimo ma non ultimo – anche solo per un mero connubio esecuzione-registrazione a dir poco cristallino su entrambi i fronti, siamo di fronte ad un'opera dalla compattezza invidiabile che eppure conserva una piacevolezza d'ascolto che spesso invece rappresenta la controparte da sacrificare pur di mantenere integro il senso iniziale delle proprie idee. L'esempio più lampante credo che si abbia nella breve "Phobos & Deimos", strutturata in modo relativamente semplice ma non banale e con un riff d'apertura che banalmente mi sento di definire bellissimo e nient'altro. Altri episodi degni di nota sono sicuramente "Bestie" e "Moloch", ma come ho già detto, tutto il disco vola alto. Come recita la presentazione della casa discografica stessa: no limitation – no mediocrity – no comparisons. Su quel "no comparisons" non ci metterei la mano sul fuoco per il momento, ma raramente dichiarazioni così altisonanti vengono confermate, ed ora siamo di fronte ad una di quelle eccezioni per i primi due aspetti.
L'ascolto di "Angst" quindi non è solo consigliato agli ascoltatori abituali di sonorità particolari, ma anche a chi voglia tentare un primo approccio verso questi lidi, che difficilmente ne rimarrà deluso. Non faranno parte di quel tipo di avanguardie che compiono piccole rivoluzioni musicali forse, ma nel loro piccolo non cercano di non ripetere e di non ripetersi, e questo rappresenta la loro conquista più importante.

Track by Track
  1. Café Of Lost Dreams 75
  2. Bestie 80
  3. Oblivion 80
  4. Phobos & Deimos 90
  5. Neon 80
  6. Subway 70
  7. Moloch 85
  8. Allmählich 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
80

 

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