Subhuman «Profondo Rozzo» (2009)

Subhuman «Profondo Rozzo» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Bah Ron »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2727

 

Band:
Subhuman
[MetalWave] Invia una email a Subhuman [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Subhuman [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Subhuman [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Subhuman [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Subhuman [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Subhuman [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Subhuman [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Subhuman

 

Titolo:
Profondo Rozzo

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabrizio 'zula' Ferzola - Voice
Matteo Buti - Guitar
Elia Murgia - Guitar
Federico Fulceri - Bass
Francesco Micieli - Drums

 

Genere:

 

Durata:
35' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Subhuman sono un gruppo di Pisa formatosi nel 2001 che solo dopo qualche anno dedicato all’attività di cover band decide di cimentarsi nella composizione di brani propri. Questa scelta, probabilmente motivata dalla volontà di affinare la tecnica strumentale e di migliorare la propria preparazione a livello di songwriting, certamente allunga la gavetta dei nostri, i quali però in questo modo riescono a presentare fin da subito delle pubblicazioni di buon livello. Dopo il demo Delirio n°1 del 2005, quest’anno è la volta di Profondo Rozzo, primo full lenght ad uscire sotto etichetta. Il genere proposto è un mix di thrash bay area vecchia scuola, vedi Exodus, Annihilator o Slayer, contaminato con influenze più moderne e che sfociano nel death metal e in quello che oggi viene chiamato NWOAHM (new wave of american heavy metal). Non si tratta di nulla di realmente innovativo, ma va riconosciuto ai Subhuman di aver trovato un buon bilanciamento tra sonorità classiche e tendenze più moderne, arrivando a registrare una manciata di canzoni non solo formalmente impeccabili, ma soprattutto uniti da uno stile sufficientemente riconoscibile. Ho trovato divertente, ad esempio, l’accostamento di ritmiche spesso vicine al death metal, tra l’altro supportate da una produzione estremamente pulita, appunto più death che thrash, con assoli dal gusto molto classico che potrebbero lasciare perplessi inizialmente, ma contribuiscono a delineare la forma espressiva propria del gruppo. Il principale elemento da segnalare è però forse la voce: l’uso della lingua italiana non è certo una pratica comune tra le formazioni metal dato che ha spesso prodotto risultati poco convincenti anche per i pochi che hanno tentato questa strada. In questo caso invece, sfruttando uno stile vocale non propriamente pulito, vale a dire tutto scream e growl, oltre che testi particolarmente graffianti e non banali, la prova si può dire superata, così che i Subhuman possono evidentemente vantare una particolarità in più. A conti fatti, possiamo dire di trovarci di fronte ad un disco convincente, suonato e prodotto in modo professionale e competitivo. Qualche variazione strumentale in più e qualche momento di respiro avrebbero giovato, dato che l’impatto è piuttosto monolitico, ma dopotutto si parla di 35 minuti di thrash metal, quindi tutto sommato non abbiamo di che lamentarci. Promossi.

Track by Track
  1. Profondo Rozzo 75
  2. Nata Troia 70
  3. Trenta Denari 80
  4. Mafia 70
  5. Odio chiama Odio 75
  6. Babbo Fatale 70
  7. Il bersagliere ha 100 penne 65
  8. Infamia e Potere 75
  9. 1110 giorni 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Bah Ron » pubblicata il --. Articolo letto 2727 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti