Intervista: Subhuman

Nessuna Descrizione I Subhuman ormai non hanno bisogno di presentazioni ma sentivamo il bisogno di scambiare quattro chiacchiere con loro e svelare anche un po' di loro lati e gusti personali. Abbiamo parlato anche del loro ultimo "tributo di sangue", una mazzata sui denti continua che già fa un gran parlare. a noi è piaciuto molto. Godetevi la chiacchierata...

 

Ciao ragazzi e bentornati nello spazio interviste di MetalWave. Abbiamo ascoltato e recensito con entusiasmo il vostro ultimo lavoro “Tributo Di Sangue”. Ci parlate un po’ della gestazione di questo disco?

Grazie a voi per lo spazio e per la bella recensione, fa sempre piacere leggerne di così positive. Ormai abbiamo un iter “rodato” per la composizione della nostra musica e per “Tributo di Sangue” non abbiamo cambiato il nostro modus operandi: io compongo la musica di tutti i nostri i pezzi e registro dei demo (completi di batteria e basso midi) che poi passo ai miei compagni. Loro, se ritengono opportuno, modificano le parti dei rispettivi strumenti e alla fine la base strumentale del pezzo viene passata a Zula che scrive il testo e registra le proprie parti vocali. A quel punto dobbiamo solo imparare a suonare decentemente quello che abbiamo composto, cosa che non sempre ci riesce al primo colpo AHAHAHAHA!

Cosa pensate sia cambiato e/o evoluto dal vostro precedente “Profondo Rozzo”?

Penso che nulla sia veramente cambiato, ma che tutto si sia evoluto e migliorato. “Tributo di Sangue” è il naturale proseguimento del nostro percorso artistico ma, rispetto a “Profondo Rozzo”, è migliore in tutto: più personalità, più varietà, più tecnica, produzione migliore, testi più interessanti, artwork favoloso. Ascoltare per credere.

Parlateci del vostro approccio ai testi di “Tributo Di Sangue”.

Abbiamo mantenuto inalterato il mix di serietà e senso del grottesco che da sempre ci contraddistingue. Parliamo di Leonarda Cianciulli su “In Memoria di Me”, di Padre Pio su “Santo Impostore”, di alcolismo di “Il tuo nome è Jack”, del rapporto con la tecnologia su “Evoluzione Inversa”, di fine del mondo su “La Profezia”, di cannibalismo su “Nutrimi Ancora” etc. Gli argomenti sono molto vari e, sebbene possano sembrare “semplici”, penso che siano stati trattati con un’intelligenza su un livello un po’ più elevato rispetto a quello da bar dello sport.

Cantare in italiano ormai sembra essere una vostra prerogativa di base e sicuramente credo che vi possiate esprimere al meglio con la lingua madre tuttavia avete mai pensato di proporre qualcosa in inglese?

Per adesso non abbiamo intenzione di fare qualcosa in inglese. Come hai detto tu ci esprimiamo meglio nella nostra lingua, quindi perché cambiare?

Siete soddisfatti del vostro operato oppure c’è qualcosa che vorreste in qualche modo migliorare o limare? A quanto pare migliaia di persone vi seguono sempre entusiaste.

Certamente avrebbero potuto essere fatti meglio, ma i prodotti che abbiamo tirato fuori sono sempre stati il risultato del miglior lavoro che potessimo fare con le capacità e i mezzi che avevamo a disposizione nei rispettivi anni. Sono estremamente orgoglioso di tutti i nostri album, pur con i loro difetti. Il fatto poi che ci siano persone che ci seguono e che ci apprezzano mi rende ancora più orgoglioso.

Andiamo sul personale: dieci dischi di qualsiasi genere musicale dei quali proprio non potreste fare a meno sia come ascolto soggettivo sia come potenziale influenza per le vostre composizioni.

Parlo a titolo personale, ma visto che ho sempre composto io il 100% della musica dei Subhuman, potrai comunque avere un’idea delle origini del nostro sound dai dischi che citerò. Allora, cominciamo: “Rust in Peace” dei Megadeth, “Seasons in the Abyss” degli Slayer, “Vile” dei Cannibal Corpse, l’esordio dei The Haunted, “Millennium” dei Monstrosity, “Slaughterhouse Supremacy” dei Terror 2000, “Awake” dei Dream Theater, “Destroy Erase Improve” dei Meshuggah, “The New Order” dei Testament, “Legion” dei Deicide, “The Divine Wings of Tragedy” dei Symphony X, “Time does not Heal” dei Dark Angel, “The Politics of Ecstasy” dei Nevermore e, last but not least, tutta la discografia degli Iron Maiden, la mia band preferita di sempre. Lo so che sono più di 10, ma ormai ero partito ad elencare capolavori e mi sembrava brutto cancellarne qualcuno.

E se parlassimo di cinema? Dieci film che adorate.

Non sono un grandissimo appassionato di cinema, ma nonostante ciò ho sempre avuto un debole per la commedia all’italiana (quella buona ovviamente, non i cinepanettoni). Così, su due piedi, ti dico: Berlinguer ti voglio bene, Fight club, Amici miei, Madonna che silenzio c’è stasera, Kill Bill, I nuovi mostri, C’era una volta in America, Sicko, Arancia meccanica, Fantozzi contro tutti.

Tecnica sullo strumento. Come avete imparato a suonare? Vi siete avvalsi di lezioni private oppure avete conseguito diplomi in qualche conservatorio o simili? O semplicemente siete autodidatti?

Gli unici tra noi che hanno veramente studiato musica sono il chitarrista Elia che ha abbandonato la scuola Lizard di Firenze poco prima di prendere il diploma finale e il batterista Francesco, che ancora studia e insegna. Io e Federico (il bassista) abbiamo preso lezioni private per giusto un anno o due, ma per il resto siamo completamente autodidatti. Zula invece non ha mai preso una lezione di canto in vita sua: la sua scuola sono state le serate alcoliche nei locali a cantare le canzoni dei Cannibal Corpse per impressionare gli attoniti astanti. Poi siamo arrivati noi e gli abbiamo dato un microfono e un palco.

Cosa ne pensate della scena metal italiana in generale? Apprezzamenti o forti critiche sulle gestioni logistiche?

Penso che ci siano delle band veramente ottime e che l’origine di tutti i “problemi” sia la latitanza di pubblico. Non si può dare la colpa a chi gestisce i locali o chi organizza i concerti se i suoni fanno cacare, se le band non vengono pagate o se gli eventi vanno deserti: è la latitanza di pubblico che fa sì che i soldi investiti siano pochi e che quindi le strutture e le professionalità che sarebbero fondamentali per la riuscita di un evento siano inadeguate. Con questo non voglio certo colpevolizzare chi preferisce fare altro piuttosto che andare a vedere un concerto, ognuno spende il suo tempo e i suoi soldi come crede, ma questa è la situazione.

Internet è uno strumento utile ma anche un’arma a doppio taglio. Cosa pensate del famigerato e tanto criticato file sharing nel 2013?

Secondo me non si può dare torto a chi dice che scaricare musica sia un vero e proprio furto. Questa è la verità, e chi sostiene il contrario cerca solo di arrampicarsi sugli specchi per autoconvincersi di avere la coscienza pulita. Ma d’altra parte, per quanto ci riguarda, non credo che se non esistesse il file-sharing vivremmo in una villa con piscina a Hollywood, quindi ben venga la gente che “ruba” i nostri album. Spero solo che gli piacciano.

Torniamo agli strumenti musicali. Descriveteci la vostra attrezzatura. I fan smaniosi di conoscere marche, corde, pelli, amp e quant’altro, apprezzeranno di certo un angolo strumentale targato Subhuman.

Capisco benissimo, pure io sono sempre molto curioso di sapere chi usa cosa. Dunque, Francesco è endorser di batterie CVL, piatti Saluda e rullanti Sharp Note e usa essenzialmente quella roba. Federico ha un basso G&L e un amplificatore Ampeg SVT-3. Elia usa chitarre Schecter e Jackson, un amplificatore Engl Powerball e una cassa Engl 4x12 con coni V60, mentre io uso principalmente una Gibson Explorer, una testata Marshall JCM2000 TSL e due casse Marshall 2x12. Sia io che Elia siamo endorsers della Ignite, dalla quale ci siamo fatti costruire dei pedali overdrive progettati su nostre specifiche usando come “base” il leggendario Ibanez TS-808.

State già pensando ad un successore di “Tributo di Sangue”? E, se sì, state già iniziando a scrivere qualcosa? Qualche riff, qualche demo.

Sì, ho già scritto un paio di pezzi, ma i lavori ultimamente sono molto rallentati, visto che ho un mucchio di impegni e sempre meno tempo per me. La roba che ho scritto finora è molto veloce, elaborata ma con un forte impatto, in pieno stile Subhuman.

Facciamo che ci improvvisamente ci troviamo nel 2020. Cosa sono diventati i Subhuman? Suonano ancora e suonano Thrash/Death Metal su grandi palchi?

Bella domanda, ma dovremmo avere una sfera di cristallo per rispondere. Spero innanzi tutto che saremo ancora tutti vivi e vegeti, e che avremo ancora una voglia matta di mazziare il mondo a suon di tupa-tupa. Vedremo poi dove il nostro pubblico ci permetterà di arrivare.

Un consiglio che potreste donare alle giovani band formate da poco.

Componete la roba che più vi piace fottendovene del feedback che avrete e soprattutto DIVERTITEVI: la musica è il vostro angolo di mondo in cui potete essere quello che volete essere, non inquinatelo con compromessi o manie arrivistiche inutili. Se arriverete a qualche traguardo, tanto meglio, ma se non arriverete a nulla vi sarete comunque divertiti, avrete suonato la musica che vi sentivate di suonare e sarete stati onesti con voi stessi.

Come ultima domanda vi lascio carta bianca. Aggiungete voi ciò che riterrete più opportuno!

Ringrazio MetalWave e gli arditi che sono arrivati in fondo a questa intervista. Invito tutti a visitare la nostra pagina facebook (http://www.facebook.com/subhumanmetal) e ad ascoltare il nostro intero album in streaming su http://subhuman.bandcamp.com/. Vedrete che vi piacerà... THRASH ON!

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Intervista di Carnival Creation Articolo letto 3381 volte.

 


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