Postvorta «Porrima» (2020)

Postvorta «Porrima» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
31.03.2020

 

Visualizzazioni:
1735

 

Band:
Postvorta
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Titolo:
Porrima

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Andrea Fioravanti :: Guitars, Synth;
- Nicola Dona' :: Vocals, Guitars;
- Raffaele Marra :: Bass;
- Dario Foschini :: Guitars;
- Mohammed Ashraf :: Synth, Guitars;
- Matteo Borzini :: Drums;

 

Genere:
Post/Doom Metal

 

Durata:
1h 26' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.02.2020

 

Etichetta:
Sludgelord Records
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22 Dicembre Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Complesso non poco questo disco dei ravennati Postvorta, band di cui ho già avuto modo di occuparmi in occasione del loro precedente Ægeria e del più recente split con i Sedna. Le cinque tracce proposte, ancora una volta come da tradizione in lunga esecuzione, ripercorrono questa volta al di là del caratteristico stile doom post metal con tratti oscuri e intensi, un quadro compositivo molto più profondo e struggente dandoci prova di evidente maturazione stilistica tra suoni distorti coesi e un’ambientazione decisamente surreale e tetra. Strepitosi i brani in rassegna che vanno costantemente a delinearsi in dei veri e propri capolavori che vieppiù offrono un crescendo tra alternazioni sonore e ambientazioni uniche nel loro genere tali da cristallizzarsi nella mente dell’ascoltatore; le atmosfere tutte splendidamente cadenziate tra loro talvolta abbandonate, desertificate, moribonde ed ipnotiche, vengono ben messe in risalto dalla grandiosa performance vocale dannatamente inebriata tra odio e malessere percepibile anche sulle ritmiche più vive; infiniti dettagli che emergono in realtà tra echi, ambientazioni stratificate, contesti struggenti e quant’altro che portano l’ascoltatore in un vortice lento e doloroso, in cui non vi è via di fuga alcuna se non la rassegnazione ad essere proiettati in un mondo surreale, parallelo, pregno di visioni e di contesti utopici. “Epithelium Copia” è l’opener in cui in un assetto come si accennava più sopra delirante, buoio e vorticoso vanno ad aggiungersi immancabilmente anche elementi maggiormente riconducibili ad un contesto ambient drone d’impatto, travolgente da assaporare sino alla fine; più sincrono è “Vasa Praevia Dispassion” i cui venti minuti di ascolto portano ad una variazione strutturale d’eccellenza tra un’apertura incisiva che poi va ad articolarsi a poco a poco su contesti sludge ma tipicamente stratificati; anche “Decidua Trauma Chatarsis” nebulosa all’inizio in cui un’ inattesa esplosione lascia l’ascoltatore intrappolato tra le maglie impossibili di un’andatura sludge miscelata con un vortice a base doom; l’apertura acustica della malinconica “March Dysthymia” segna un altro paso avanti per questa monumentale opera della band fatta di andature vive e schiette alternate a nuovi momento sludge la band tira fuori il proprio asso nella manica con un inedito passaggio narrato in lingua madre che indubbiamente squarcia il tutto per proiettarci in un mondo surreale fatto di silenzi e improvvisi assetti nuovamente malinconici sferzati dal grandioso growl; i ventitrè minuti conclusivi di “Aldehyde Framework” in una distesa ambient in cui paiono anche comparire echi lontani di mondi ed universi paralleli dall’effetto micidiale. Un disco per pochi eletti che lascia ancora una volta il segno e l’inimitabile marchio di questa band.

Track by Track
  1. Epithelium Copia 85
  2. Vasa Praevia Dispassion 85
  3. Decidua Trauma Chatarsis 85
  4. March Dysthymia 85
  5. Aldehyde Framework 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 31.03.2020. Articolo letto 1735 volte.

 

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