P.U.T. «We Are (Br)others» (2019)

P.u.t. «We Are (br)others» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.10.2019

 

Visualizzazioni:
1071

 

Band:
P.U.T.
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Titolo:
We Are (Br)others

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Loic Beyet :: Guitar, bass, programming
Nicolas Beyet :: Guitar, voice
Lionel Beyet :: Bass, programming, vocals

 

Genere:
Industrial Sludge Punk Noise

 

Durata:
50' 41"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.04.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sarà anche il sesto album di una band dalla carriera praticamente ventennale, ma l’industrial di “We are (br)others” dei francesi Put mi ha lasciato abbastanza indifferente, in tutta franchezza.
Le 10 tracce qui presentate infatti sono abbastanza scarne e costituite da degli andamenti quadrati e sicuri, ma anche con riffs di chitarra semplici e basilari che cambiano poco durante la durata dei brano, che se da un lato aumentano effettivamente il feeling asettico e inesorabile dei brani, dall’altro non rifuggono al fatto che molto spesso suonano poco approfonditi, come si può evincere dalla opener “In control” e da “Oppressed”. Ogni tanto i PUT provano a donare alle composizioni un tocco più rock tipo qualcosa di Rob Zombie in brani come “Down” o “Angry”, ma il risultato non è comunque scevro da una certa narcolessia di fondo e da un’eccessiva lunghezza dei brani che li rende prolissi, e a poco serve spingersi ancora oltre verso lidi rock in brani come “Not your dog”: la verità è che brani come questi ultimi costituiscono l’eccezione (ma neanche troppo), e non la regola, visto che il sound principale è quello descritto sopra, col disco che nel frattempo in tutti i suoi 50 minuti va a suonare un bel po’ monotematico e troppo omogeneo.
Insomma: forse tra i fan dell’industrial più underground “We are (br)others” potrà far piacere, ma secondo me resta un disco di nicchia e troppo scarno, dove il sound non è mainstream ma suona comunque un po’ messo su alla buona e generico. Poi se l’industrial più grezzo è il vostro stile potrebbe anche piacervi.

Track by Track
  1. In control 55
  2. Nothing 55
  3. In conflict 55
  4. Down 60
  5. Oppressed 55
  6. I am here 55
  7. Angry 60
  8. Possessed 55
  9. Not your dog 65
  10. Pain 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
57

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 26.10.2019. Articolo letto 1071 volte.

 

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