Hellnite «Midnight Terrors» (2019)

Hellnite «Midnight Terrors» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.06.2019

 

Visualizzazioni:
592

 

Band:
Hellnite
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Titolo:
Midnight Terrors

 

Nazione:
Messico

 

Formazione:
Konnor Miskiman :: Bass
Ryan Payne :: Drums
Carlos Paolo Belmar Nieva :: Vocals, Guitars

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
41' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.02.2019

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Asher Media Relations
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Recensione

Un vero e proprio spreco di potenziale, ecco cos’è il primo full di debutto degli Hellnite, una band nata a Città del Messico e spostatasi poi a Edmonton, Canada, e le cui informazioni sulla line up non sono chiare, visto che sul loro metal archives è riportata una line up, sulla loro pagina facebook un’altra e su internet spesso sono riportati come una one man band (cosa che non credo: quella non mi sembra una drum machine).
Si parlava di spreco di potenziale, e in effetti “Midnight terrors” è un buon esempio di come le buone idee che ammantano questo disco non bastano a rendere il disco grande in ambito Thrash Metal: occorre rifinire i dettagli, lavorare i brani e non peccare di entusiasmo, sorvolando su idee banali che ogni tanto possono venire. Questo è “Midnight terrors”: un alternarsi di luci e ombre, di istintivo contro raffazzonato che ti lascia perplesso, dove un certo mood globale di “Phantom force” va a cozzare con uno stacco di 4’20” che suona troppo come “Spirit Crusher” dei Death, dove “Beasts from the deep” suona vivace e avvincente, ma non riesce a proporre un ritornello all’altezza così come in “The Necromancer”, e dove “Stage on fire” comincia bella, speed metal e decisa, ma non si riesce a dare una continuità a quell’inizio così potente, e tutto questo sorvolando su una trascurabile “Darker than black”, che sembra vivacchiare all’ombra di certe strumentali dei Metallica. Solo la tile track conclusiva riesce a filare liscia, ma neanche questo brano riesce a battere l’altro difetto che ammanta quest’album: una prestazione vocale molto nella media e normalissima, dove il cantante sembra cantare a bassa voce o a tono normale, dando all’album uno spiacevole senso di “domestico” e di “fatto alla buona”.
Questo è il primo disco degli Hellnite: ha delle ottime premesse e alcune buone idee, ma suona immaturo e quasi fatto senza averlo risentito, tipo dei Coroner che cercano di comporre con la testa da un’altra parte. Non boccio quest’album per gli spunti positivi e il potenziale mostrato, ma ammetto che la tentazione c’è stata: pubblicare albums così è a malapena giustificabile decenni fa, figuriamoci ora. E per di più anche sotto label!

Track by Track
  1. Projection Intro S.V.
  2. Phantom Force 60
  3. Spirits prevail 65
  4. Beasts from the deep 60
  5. Thrash of the living dead 65
  6. Darker than black 55
  7. Stage on fire 55
  8. The necromancer 60
  9. Midnight terrors 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
60

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 17.06.2019. Articolo letto 592 volte.

 

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