The Fiery God of Marrans «Made of Stone» (2019)

The Fiery God Of Marrans ĞMade Of Stoneğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
23.04.2019

 

Visualizzazioni:
831

 

Band:
The Fiery God of Marrans
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di The Fiery God of Marrans [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di The Fiery God of Marrans [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di The Fiery God of Marrans

 

Titolo:
Made of Stone

 

Nazione:
Russia

 

Formazione:
Eugeny Linnik - guitar/vocals
Maxim Dolgov - bass
Andrey Yeltsov - drums

 

Genere:
Rock / Metal

 

Durata:
19' 0"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
20.02.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

The Fiery God of Marrans sono un trio composto da ex-membri di altre band (Shibo, Epilepsy Bout e Kidz). Questo nuovo progetto nasce nel 2016 a Mosca e, proprio a febbraio 2019, finalmente il tutto si concretizza in un EP di debutto contenente quattro tracce. Nonostante il materiale non sia molto, si capisce piuttosto bene il genere di appartenenza e i gruppi, passati e presenti, che lo hanno influenzato.
Si inizia con Closure che ha un sapore un pò in stile Metallica, giusto per intenderci, con chitarre pesanti e un breve finale abbastanza caotico; A Sky full of Skulls è quasi suddivisa a più livelli: una prima parte più cruda, a metà del terzo minuto troviamo un’apertura nel cantato che ricorda i Pain. The Fly Elephant non aggiunge nulla di diverso, ma a risollevare il morale ci pensa Next to exit, la quale si differenzia per una melodia differente rispetto al resto del disco: più orecchiabile, cantato pulito e in generale meno grezza.
Made of Stone è un accenno di ciò che il trio vuole proporre e, per alcuni versi, è abbastanza carino: energico, diretto e a tratti spartano. Anche la cover è interessante.
D’altro canto non ho trovato nulla di originale in tutto questo, anzi. Per quanto l’ascolto sia stato breve, in alcuni momenti mi ha annoiata. Sicuramente è una bella cosa voler fare una musica veloce e “aggressiva”, ma bisogna saperla fare con criterio altrimenti diventa un caos inascoltabile nel quale la batteria si limita a battere forte, le chitarre sparano riffoni superflui e il fatto di gridare la propria rabbia diventa paradossalmente stucchevole.
Secondo me, se si levigano due o tre punti, qualcosa di meglio può venirne fuori, ma per ora non basta.

Track by Track
  1. Closure 60
  2. A sky full of skulls 60
  3. The fly elephant 55
  4. Next to exit 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
61

 

Recensione di reira » pubblicata il 23.04.2019. Articolo letto 831 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.