Stilla «Synviljor» (2018)

Stilla «Synviljor» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
05.01.2019

 

Visualizzazioni:
738

 

Band:
Stilla
[MetalWave] Invia una email a Stilla [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Stilla [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Stilla

 

Titolo:
Synviljor

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
A. Vidhall :: Bass
J. Marklund :: Drums
P. Stille :: Guitars, Keyboards, Vocals
A. Petterson :: Vocals

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
46' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.11.2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Secret Service Publicity
[MetalWave] Invia una email a Secret Service Publicity [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Secret Service Publicity

 

Recensione

Davvero molto convincente il quarto album di questi blacksters Svedesi chiamati Stilla, che con questo “Synviljor” ci presentano un buon esempio di black metal fatto come si deve, suonato bene a livello tecnico e contraddistinto da quel feeling ruvido che ci piace tipico dell’underground, ma anche ben bilanciato da un uso sapiente dei synth che donano un tocco più evocativo a volte, e quasi incantato in altri.
Nonostante infatti si può notare sin da subito nell’opening track come gli Stilla suonano molto personali, con dissonanze e partiture a tempi dispari, il resto dei brani suona perlopiù molto più quadrato nei tempi ma ancora disarmonico, dove questo tipo di partiture a volte la fa da padrone, come nel secondo brano, mentre altre volte sono i riffs più in stile black a centrare il bersaglio, come nella terza canzone. Questa dicotomia compositiva, unita a una netta preponderanza per le partiture epiche, è la ricetta vincente dell’album, che trova la sua migliore sublimazione nelle tre tracce d’apertura dell’album suddette, mentre la quinta e la sesta hanno una maggiore presenza di trovate più stravaganti ed eclettiche, e le ultime due sono più tipicamente black metal, ma comunque anche qui il tocco degli Stilla è riconoscibile, per via di synths che modulano sapientemente l’atmosfera dei brani e con alcuni cambi di tempo che testimoniano la varietà del loro songwriting. Tutto dunque riuscito? In realtà, non tanto: ci sono un paio di momenti dove a dire la verità gli Stilla esagerano un po’ a livello di cerebralità dei brani e finiscono per usare, come a metà della quarta canzone, riffs banali su dei controtempi, per un risultato sinceramente non eccelso, e a volte il finale di “Myr” suona un po’ troppo caotico e non ben arrangiato. Non si tratta di peccati gravi, ma zavorrano leggermente il risultato del disco, che senza questi difetti sarebbe stato qualcosa da avere.
Ciononostante, anche così il risultato è molto buono. C’è una nicchia nel black metal che sta tra il black tipo Taake o Windir, un uso per le atmosfere profonde tipo Wolves in the throne room e un certo feeling selvatico, e questa nicchia è ben ricoperta da gruppi come gli Stilla, magari con un certo feeling di “Nord” dei Setherial e di Istapp che ogni tanto fa capolino. Se questo aspetto del black metal è ciò che vi interessa, allora gli Stilla sono il disco di questo mese da acquistare.

Track by Track
  1. Fralsefrosten 75
  2. Skogsbrand 80
  3. En narvaro av da 80
  4. Den kusligaste av gaster 65
  5. Myr 70
  6. Over blodiga vidder 80
  7. Ut ur tid och rum 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 05.01.2019. Articolo letto 738 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.