Permian Incident «Songs of Solitude & Sorrow» (2015)

Permian Incident «Songs Of Solitude & Sorrow» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.11.2015

 

Visualizzazioni:
1721

 

Band:
Permian Incident
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Titolo:
Songs of Solitude & Sorrow

 

Nazione:
Norvegia

 

Formazione:
Stig Petersheim :: Keyboards
Torbjørn Dybsand :: Drums
Johannes Hulleberg :: Vocals
Kim Daniel Taalesen :: Guitars
Stian Dalslåen :: Bass

 

Genere:
Progressive Hard Rock

 

Durata:
1h 18' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Otto tracce di rock progressivo per i norvegesi da Hamar chiamati Permian Incident per quasi 80 minuti di musica. 80 minuti per sognare. “Songs of solitude and sorrow” riesce a brillare per tutta questa enorme durata senza mai deludere, con una musica che, graziata dalla splendida voce del cantante Johannes Hulleberg, ti trasporta nel mondo di questi ragazzi fatto di passaggi mai troppo sopra le righe eppure dannatamente efficaci e vincenti in “Sinless Perfection”, e non ti delude mai. Si sentono qua e là influenze dei Dream Theater nelle lunghe parti soliste di “True or false” che è una canzone molto diretta, così come diretta è la più breve di tutte e oscura “This Wonderful Darkness”, ma di metal propriamente detto qui ce n’è poco: qui è il prog rock a prevalere, soprattutto nella parte centrale dell’album, che cita i King Crimson di “Paradise faded” e addirittura i Camel in “Troubled Straits”, con brani accompagnati da delle tastiere che costituiscono, insieme alla voce, la vera marcia in più dei Permian Incident, le quali donano ai brani un’aura visionaria a tratti e a volte più psichedelica, come nella riuscitissima “The Godless Goddess”.
Si sarà capito che quest’album mi è piaciuto tantissimo, ed è normale che per me sia così, per via di un aspetto tecnico e di una registrazione invidiabili, ma anche per una sorprendente cangianza di atmosfere all’interno dei brani che non stanca mai e che cavalca benissimo quella linea che tra tecnicismo e feeling, miscelando alla perfezione questi due ingredienti senza mai essere sovrabbondanti, senza che la durata delle canzoni sia un ostacolo e senza limiti di creatività. Non ho parole. “Songs of solitude and sorrow” secondo me è un album da avere per ogni fan della musica progressive, specialmente quella più rock e meno metal. Incredibile.

Track by Track
  1. Sinless Perfection 85
  2. True or false 85
  3. Memento mori 90
  4. The Godless goddess 85
  5. Troubled straits 90
  6. Paradise faded 90
  7. This Wonderful Darkness 90
  8. Oh Death, Oh Fear 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
88

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 26.11.2015. Articolo letto 1721 volte.

 

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