Kamikaze Test Pilots «Kamikaze Test Pilots» (2012)

Kamikaze Test Pilots «Kamikaze Test Pilots» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1227

 

Band:
Kamikaze Test Pilots
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Titolo:
Kamikaze Test Pilots

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
Ryan Niemandt :: Vocals, Guitar
Chris Charles :: Guitar
Simon Buckett :: Bass
Wes Niemandt :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
44' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Detesto il termine “copiare” così utilizzerò “prendere in prestito” anche se suona un po’ come un eufemismo ma non importa. Ebbene, gli inglesi Kamikaze Test Pilots hanno preso in prestito molto del materiale dei primi System Of a Down per comporre il proprio, su questo non ci sarebbe nulla da obiettare alla fine se consideriamo che molte altre band hanno questa forte tendenza, specie nell’Alternative Rock e nel Nu-Metal se non fosse che i nostri, almeno nelle prime quattro canzoni dell’omonimo album, ricordano la band di Serj Tankian in una maniera che definirei agghiacciante e inquietante quanto a stile. Sarebbe impossibile non pensare altrimenti dopo poco aver cliccato su “play” e aver ascoltato l’opener “Dinosaur”. Si potrebbe pensare ad un caso, tutt’al più ad un tributo ma anche la successiva “Patrick” e le altre “Happy Slapper” e “Fairy Tales” mantengono questi connotati praticamente intatti quindi i buoni propositi di un povero recensore si fanno a far friggere con allegria.
Ma ecco che invece la storia cambia bruscamente con “Chikken”; inizia ad emergere un minimo di personalità e tutto l’alone “ethnic” dei Kamikaze Test Pilots viene fuori sempre di più anche con la particolare “Kumusha” e la prova del nove si ha con “Shoeshine”. Il peggio sembra ormai passato e il disco inizia ad esprimere la sua vena Loud Rock infarcito a più non posso con dell’ottimo Blues, Alternative Rock, Funky sporchissimo, ballate acustiche dal sapore vintage (“Betterway”) e quell’Ethnic Rock vagamente afro che dona un non so cosa di magico alle rimanenti tracce.
Una buona produzione fa il resto. Tutto inizia a brillare di luce propria e la seconda metà del platter regala momenti veramente energici con la superba voce del singer Ryan Niemandt che, mentre all’inizio ricordava il Tankian o quantomeno riprendeva violentemente il suo stile, ora invece fa un grandissimo lavoro di interpretazione tira fuori la propria essenza mentre gli altri strumentisti del quartetto dimostrano di avere capacità davvero eccellenti in questo mix di mondi musicali veramente interessanti anche per mezzo di funamboleschi soli di chitarra degni di nota.
Sì, questo disco è davvero misterioso. Temevo di trovarmi di fronte all’ennesimo clone dei SOAD (almeno suonati decentemente) ma si sono salvati all’ultimo. Discreto nonostante tutto.

Track by Track
  1. Dinosaur 65
  2. Patrick 65
  3. Happy Slapper 65
  4. Fairy Tales 65
  5. Chikken 70
  6. Kumusha 70
  7. Perseverence 70
  8. Shoeshine 70
  9. Betterway 70
  10. Turnpike 75
  11. Basop! 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
70

 

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