Bloodride «Bloodridden Disease» (2004)

Bloodride «Bloodridden Disease» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Queen Crimson »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1372

 

Band:
Bloodride
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Titolo:
Bloodridden Disease

 

Nazione:
Finlandia

 

Formazione:
Niko Karppinen - guitar
Teemal Vahankangas - guitar
Petteri Lammassaari - drums
Jyka Leskinen - vocals
Esa Pennala - bass

 

Genere:

 

Durata:
20' 23"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Assolutamente votati al thrash old school e farciti di nostalgia dei "bei vecchi tempi", direttamente dalla Finlandia, dopo un primo demo d'approccio, i Bloodride presentano il loro "Bloodridden Disease".
Una macchina del tempo che, attraverso le sei tracce proposte, vi riporterà agli anni d'oro tanto decantati.
Chiare le intenzioni sin da "Arrival": tempo serrato, ottimo il bilanciamento dei suoni, chitarre taglienti e nevrotiche, pochi fronzoli, un paio di assoli non particolarmente pomposi, semplicità e ignoranza al punto giusto.
"Killing the Silence" ha inizio e riprese che sanno un po' di deja-vu, ma si rinnova discretamente riuscendo a tratti ad uscire dalla schiavitù del tupatupa.
Ed arriviamo al pezzo, a mio parere, trainante del disco. "Ice Ground" ha suoni assolutamente accattivanti, ma la batteria martellante che a tratti lascia spazio a variazioni che si sposano perfettamente al growl in un che di insano, nervoso.
Con "Reckoning Day" abbiamo un principio cassico, con entrance di chiatarre e batteria che costruisce intorno ai suoni iniziali la base ritmica e li segue fedelmente, mentre fende il tutto un growl decisamente old school, come d'altronde è la linea generale del pezzo. Poco originale, certo, ma sempre d'ottimo effetto.
E che non sia l'originalità l'obbiettivo dei Bloodride lo vediamo in "Forbid", conferma assoluta della vocazione ad un dato tipo di suoni, di ritmi. Le influenze sono facilmente riconoscibili, qualche prestito qua e là, il tutto ben mixato con un buonissimo risultato. Così questo pezzo è un ennesimo piacevole tuffo in "ciò che fu".
"King of Pain" chiude il cerchio deliziando l'ascoltatore con un sound che facilmente rimane impresso in testa, qualche reminiscenza e tanti prestiti illustri.
Ma è questo lo spirito Bloodride: riportare ogni orecchio indietro di 20 anni con un tributo ai mestri decisamente di gran classe. Dichiarazione d'intenti vera e propria è la copertina: logo ed artwork assolutamente thrash '80. Non resisterete al fascino di questo lavoro, nè troppo lungo per evitare d'essere eccessivamente prolisso nè troppo corto a tagliare a metà il transfert.

Track by Track
  1. The Arrival 80
  2. Killing the Silence 75
  3. Iced Ground 90
  4. Reckoning Day 80
  5. Forbid 75
  6. King of Pain 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

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