All Tomorrows «Opilion» (2011)

All Tomorrows «Opilion» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zoro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1301

 

Band:
All Tomorrows
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Titolo:
Opilion

 

Nazione:
Cile

 

Formazione:
Lastarria - Vocals/guitars
Pasternak - Guitar/backing Vocals
Martinez - Drums/backing Vocals
Otero - Bass

 

Genere:

 

Durata:
31' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli All Tomorrows vengono dal Cile, e si propongono come collettivo di musicisti dalle idee molto chiare: musica tecnicissima ed estrema, ricerca artistica continua, zero filler. Inizio l’ascolto del loro album insicuro se quello che mi aspetta sia prodotto di ambizione o presunzione. Guardando l’artwork non capisco bene che cazzo ci sia disegnato, ma è comunque spettacolare, e in un qualche strano modo mi fa intuire quale sarà la musica che mi aspetta. Parte la prima traccia, e già sono botte da orbi. Siamo davanti ad un thrash (groove se preferite) metal tecnico, violentissimo e al contempo totalmente scevro dalla cafoneria hardcore che normalmente contraddistingue questo genere, dandogli un seppur minimo calore umano. Subito vengono alla mente i Meshuggah, ma con un pizzico di imprevedibilità in più. Immaginatevi Robb Flynn, Phil Anselmo e Max Cavalera strafatti di cocaina che jammano insieme dopo che gli è stato sostituito il cuore con un un computer impazzito, e infuriato con la razza umana. La sensazione è quella. La musica degli All Tomorrows è un concentrato di lucida rabbia, lucida follia, schizofrenie musicali esasperate (nonostante non manchino momenti più riflessivi, calmi per così dire), che compongono una musica sì tecnica, ma allo stesso tempo trascinante come poche. In effetti c’era il pericolo di trovarsi davanti ad un album per addetti ai lavori, ma gli All Tomorrows grazie ad un gusto raro per il groove ed un songwriting intelligentissimo, rendono orecchiabile (ovviamente nei limiti del genere, sempre di musica estrema si tratta) la brutalità più totale. In effetti siamo davanti ad uno disco bello pesante, ma non pesante come può esserlo l’ennesimo pallosissimo prodotto deathcore. Il cantato è urlato, ma non distorto in scream, ed essendo al contempo così vicino alla voce umana e così furioso, è terrorizzante a sentirsi: la voce del cantante grida, indugia come a voler iniziare una linea melodica, si ferma tremando di rabbia, poi esplode di nuovo, spiazzando di continuo.
Il problema principale dell’album è l’accostare due pezzi da novanta di tecnica e originalità (Dajjal e 3 second EBEN) accanto a delle canzoni comunque valide, ma meno immediate. Devo dire che il gruppo da il meglio di sé con i pezzi più aggressivi, spero di sentirne di più in futuro. Poi, pur essendo un album, la durata del tutto è poco più di quella di un EP, e uno dei pezzi è perfino un outro suonata a pianoforte (che pur conclude degnamente l’album).
Ma pur con questi limiti, gli All Tomorrows mantengono tutte le loro promesse: ascoltateli, e teneteli d’occhio.

Track by Track
  1. Kismet 75
  2. Dajjal 85
  3. Apophenia 80
  4. 3 second EBEN 90
  5. Spyral 75
  6. Opilion 80
  7. Laniatores 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

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