Chthonic «Seediq Bale» (2005)

Chthonic «Seediq Bale» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1331

 

Band:
Chthonic
[MetalWave] Invia una email a Chthonic [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Chthonic [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Chthonic [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Chthonic

 

Titolo:
Seediq Bale

 

Nazione:
Taiwan

 

Formazione:
Freddy (left Face Of Maradou): Vocals, Oriental 2-string Violin (er-hu)
Jesse (the Infernal): Guitars
Doris (thunder Tears): Bass, Background Vocal
Dani (azathothian Hands): Drums
Cj (dispersed Fingers): Synth, Piano
Su-nung (the Bloody String): Oriental Violin

 

Genere:

 

Durata:
43' 47"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mi sono capitati molti dischi provenienti da paesi più o meno esotici di band che proponevano musica non convenzionale, quanto meno dal punto di vista geografico, ma dopo aver ascoltato ed apprezzato Power Metal cileno, Death portoghese e Grind turco, questa volta mi ritrovo per le mani questo ottimo disco di Asian Black Metal con una evidente impronta Symphonic Black Metal. Inutile negare che suona strano a dirsi. A portare alto questo genere sono i Chthonic, band che proviene da Taiwan e il disco in esame è "Seeqid Bale" del 2007.
Iniziamo subito dicendo che lo standard di qualità e l'attenzione per ogni dettaglio non ha assolutamente niente da invidiare ai più illustri gruppi europei; i Chthonic costruiscono il proprio sound rifacendosi molto ai Dimmu Borgir e Cradle Of Filth (paradossalmente più vicino alle ultime sonorità). Il vero punto di forza di questo gruppo sono l'uso eccellente di sinfonie fortemente orientali in cui c'è da sottolineare l'uso dell' Er-hu, classico violino a due corde ed ottime parti vocali femminili, mentre la voce maschile si alterna tra screming ed in growling su un'ottima base di puro Black Metal. Concludendo quello che c'è da dire sul lato melodico, è molto radicato nel sound; forse anche troppo evidenziato in certi passaggi di synth che rendono faticoso l'ascolto dell'intero disco che risulta abbastanza lungo. Anche il concept è degno di nota: mitologia taiwanese che si intreccia all'interno della tribù Seediq; gli amanti delle tematiche più note del panorama europeo potrebbero faticare non poco a digerirle, ma garantisco che il lavoro merita veramente molta attenzione.
Disco assolutamente promosso e super consigliato a tutti; sinceramente credo che mi andrò a cercare altro su questa band visto che questo lavoro mi ha veramente colpito.

Track by Track
  1. Progeny of Rmdaxtasing 70
  2. Indigenous Laceration 75
  3. Enthrone 75
  4. Bloody Gaya Fulfilled 80
  5. The Gods Weep 75
  6. Where the Utux Ancestors Wait 70
  7. Exultant Suicide 75
  8. Banished Into Death 80
  9. Quasi Putrefaction 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Dust » pubblicata il --. Articolo letto 1331 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti